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Il caso

La società civile condanna senza indugi l’attacco vandalico nazifascista contro il Coordinamento Asti Est

Sabato prossimo si svolgerà una marcia antifascista che partirà da via Monti per raggiungere il centro cittadino

Mentre i vertici del Coordinamento Asti Est hanno tenuto una conferenza stampa, oggi pomeriggio, per commentare l’atto vandalico di cui la sede è stata oggetto, imbrattata da scritte nazifasciste inneggianti Hitler e Mussolini, la società civile ha preso subito una posizione a fianco del sodalizio, esprimendo parole di condanna contro gli autori del vile gesto.

Azione vandalica o vendetta politica per questioni non ancora chiarite, su cui sta indagando la Digos, le svastiche e le scritte in favore del nazifascismo hanno deturpato anche una targa in ricordo di Carlo Sottile posta all’ingresso della sede del Coordinamento, in via Monti, nel quartiere Praia. Sottile è stato uno storico attivista e prestavoce del Coordinamento, una guida per molti e di cui si ricordano le battaglie sociali per garantire ai più poveri il diritto alla casa.

Per ribadire il no a ogni intimidazione e per rimarcare che in Italia non ci dev’essere spazio alcuno per simpatizzati del Fascismo o del Nazismo sabato prossimo, 23 dicembre, intorno alle 14,30 ci sarà un corteo antifascista che dalla sede del Coordinamento raggiungerà il centro storico di Asti. Una manifestazione a cui sono state invitate tutte le associazioni, i cittadini e i rappresentanti delle istituzioni che intendano condannare l’atto da tutti i punti di vista.

Tante le testimonianze di solidarietà

Da quando si è diffusa la notizia del rinvenimento delle scritte contro la sede del Coordinamento sono arrivate tante testimonianze di vicinanza alle vittime del sodalizio.

«La Cgil di Asti esprime la propria solidarietà al Coordinamento Asti Est per il vile atto fascista subito. – commenta il segretario generale provinciale Luca Quagliotti – Il Coordinamento Asti Est è un presidio di democrazia e solidarietà della nostra città e Carlo Sottile ne è stato il più grande sostenitore, esempio di altruismo e solidarietà. Noi saremo sempre dalla parte giusta della storia per questo motivo siamo vicini alle compagne ed ai compagni del Coordinamento. Viva l’Italia Antifascista».

«Ambiente Asti esprime solidarietà al Coordinamento Asti Est. – scrive il consigliere comunale Mario Malandrone – Tale associazione, fin dagli anni ’90, ha seguito le problematiche sociali del quartiere e di tutta la città. Un presidio di promozione sociale nel quartiere, di cui il tema della casa, della vivibilità delle periferie è stato il fulcro. Carlo Sottile è stato un punto di riferimento per famiglie e persone in difficoltà per quasi 30 anni. Si è prestato ad accompagnare tutti nelle difficoltà, senza distinzioni di idee. La vandalizzazione della sede è un preoccupante ritorno a ideologie bandite dalla Costituzione italiana, che non possono essere accettate, ma combattute, che non hanno nulla da apportare alla nostra società civile e che attaccano in questo caso un presidio sociale e di accompagnamento dei più fragili».

Andrea Giarrizzo, segretario del circolo cittadino di Asti del Partito Democratico, ha condannato il fatto e la deriva antisociale che rappresenta. «Il Coordinamento Asti Est è da sempre baluardo dei diritti a fianco dei più deboli, non solo nel quartiere, ma in tutta la città. Riconosciuto punto di riferimento per il diritto alla casa e per il contrasto alla povertà. Oggi è stato vittima del solito vile e pericoloso atteggiamento di rabbia ed intolleranza che sfocia in gravi riferimenti a simboli che dimostrano che l’antifascismo non è ancora un patrimonio condiviso e per questo, tutti insieme, politica, società civile, donne e uomini consapevoli devono stroncare sul nascere ogni tentativo di deriva antisociale. Il Partito Democratico di Asti e provincia – aggiunge Giarrizzo – condanna con forza quanto accaduto alla sede del Coordinamento Asti est ed esprime solidarietà e vicinanza ai volontari e a tutte quelle cittadine e cittadini che partecipano alla vita di questa importante realtà associativa».

Solidarietà anche da parte della Rete Welcoming Asti che «esprime sdegno e preoccupazione per il vile atto di vandalismo di stampo nazifascista alla sede del Coordinamento Asti Est e alla memoria del suo fondatore Carlo Sottile, che hanno accompagnato il percorso della Rete Welcoming Asti fin dall’inizio. Siamo vicini ed esprimiamo solidarietà agli attivisti ed attiviste del coordinamento Asti Est, storico presidio nella città di Asti nelle lotte, che hanno sempre visto in prima fila Carlo Sottile, per la giustizia sociale, i diritti, la pace, contro ogni forma di discriminazione e contro qualsiasi rigurgito nazifascista».

Anche dalla Casa del Popolo la condanna è unanime: «I metodi e la vigliaccheria non ci stupiscono, sono quelli che da sempre caratterizzano i gruppi nazifascisti. È stata imbrattata la sede del Coordinamento Asti Est con svastiche, croci celtiche e le scritte “Dux” e “Adolf Hitler”. La sede di una realtà che da anni si batte per garantire a tutti il diritto a un tetto e a condizioni di vita dignitose nelle case popolari. Imbrattata anche la targa commemorativa affissa poche settimane fa dedicata a Carlo Sottile, agitatore politico, a un anno dalla scomparsa, un uomo che ha dedicato la vita alle battaglie per la giustizia sociale. È questa la tanto sbandierata libertà di pensiero di cui si riempie la bocca l’estrema destra. Come Casa del Popolo e Uniti si può ribadiamo la piena solidarietà per le militanti e i militanti del Coordinamento Asti-Est».

Parole di condanna non sono mancate da parte di Italia Viva. «Condanniamo con forza il vile atto compiuto ai danni della sede del Coordinamento Asti Est e della targa a memoria di Carlo Sottile. L’apologia al nazifascismo, oltre a costituire reato, è uno sfregio alla memoria delle molte vittime e delle immense fratture sociali, valoriali ed economiche da questo causate al nostro Paese. In questo periodo storico, con la guerra tornata a insanguinare il cuore della nostra Europa, dobbiamo condannare con forza ogni richiamo alla pagina più nera della nostra storia».

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