Fa richieste precise, scrivendo ai sindaci del territorio e all’Agenzia per la mobilità piemontese, il Circolo culturale Politeia di Nizza Monferrato. «Nel corso degli anni i cittadini del sud della provincia hanno manifestato forte disagio rispetto al trasporto pubblico locale» precisa il presidente Maurizio Carcione. Politeia ha promosso una raccolta firme con circa 4.000 aderenti, sulla scia di quanto già fatto dall’associazione pendolari. Quali le richieste? Innanzitutto la riattivazione dei treni sulla linea Asti-Acqui il sabato e la domenica, quindi il ripristino della fermata dei bus per Alessandria e Castagnole Lanze alla stazione di Nizza (ora è in piazza Dal Pozzo). «Chiediamo inoltre di riavere la corsa da Acqui Terme per Asti delle 5,44, in modo da arrivare a Torino in tempo utile – prosegue il presidente – In subordine, per compensare i costi, si potrebbe anticipare il treno da Acqui delle 8,44 oppure 9,42». Infine, richiesta più ambiziosa del quartetto, quella di riavere i treni sulla tratta sospesa Alessandria-Castagnole delle Lanze (al momento affidata ad autotrasporto): «Sarebbe utile a studenti e lavoratori, e permetterebbe collegamenti in tempi celeri con l’Albese e con Milano in un’ottica di sviluppo del turismo sostenibile».
(Nella foto la stazione di Castagnole Lanze sulla linea “sospesa” Alessandria-Castagnole Lanze)
Una risposta
Da qualche tempo, sembrerebbe essersi ridestato un certo interesse per il mezzo ferroviario, vuoi per una presa di coscienza ecologica, vuoi per un incremento a dismisura dei costi del trasporto individuale, tuttavia, se in altre Regioni, da parte delle rispettive Amministrazioni sembrerebbe essere arrivato un nuovo vento, nel nostro Piemonte, complice anche la presenza di un a nota industria automobilistica, da almeno mezzo secolo, si mette in atto una politica fortemente ostativa nei confronti delle ferrovie , indipendente dal partito o dai partiti di maggioranza, e vi è da temere che le popolazioni ed i vari Comitati che le rappresentano abbiano ancora molto da lottare per vedere riconosciuto ciò che spetta loro di diritto, non fosse altro che per non sfigurare nei confronti dei turisti che visitano questi angoli del nostro bel Paese e che desiderano farlo potendo contare su di una rete di trasporto pubblico, la quale consenta loro anche di risparmiarsi la fatica di guidare su strade sconosciute.
Pertanto, pieno appoggio, tanto al completamento dell’orario sulla tratta Acqui Terme – Asti, magari istituendo servizi lungo l’intera linea Genova – Asti, quanto al ritorno dei treni, non sono a breve e brevissima percorrenza tra Castagnole Lanze ed Alessandria, tassello di un corridoio Padano medio, che da Cavallermaggiore si snoda fino a Monselice, così come di un collegamento tra Cuneo ed Alessandria.
Da un punto di vista strettamente tecnico, si dovrebbe cogliere la proverbiale palla al balzo per realizzare od aprire la strada a delle necessarie migliorie, consistenti, a titolo esemplificativo, ma non esaustivo, in:
riassetto del piazzale delle stazioni di Nizza Monferrato, e di Cantalupo con realizzazione di sottopassi o sovrappassi; in particolare, a Cantalupo, separare gli itinerari per Acqui Terme e stazioni successive da quelli per Nizza Monferrato e stazioni successive;
allargamento dell’unica breve galleria tra Incisa Scapaccino e Castelnuovo Belbo, per prepararla al raddoppio:
elettrificazione;
raddoppio.
Va da sé che questi ultimi due punti possano essere posticipati.