La rottura di una vite o un bullone può verificarsi durante una torsione brusca, ma anche a causa di urti e scontri. In questi casi, spesso ci si ritrova con un elemento di fissaggio senza testa o con la testa rovinata che risulta bloccato all’interno del foro.
Se parte del corpo sporge, esiste la possibilità di rimuoverlo usando un paio di pinze, altrimenti è necessario passare alle maniere forti: l’estrattore di viti, cioè uno strumento progettato appositamente per riuscire a rimuovere viti e bulloni rotti o incastrati.
Qui di seguito potrai scoprire come funziona questo particolare attrezzo, come si usa e perché ogni professionista dovrebbe averne almeno uno all’interno della propria cassetta degli attrezzi.
Cos’è un estrattore per viti e come si usa
Come ci suggerisce il nome stesso, un estrattore per viti è uno strumento in grado di estrarre viti e bulloni rotti e incastrati. Nella maggior parte dei casi, questo attrezzo ha l’aspetto di una barra d’acciaio, a un’estremità della quale si trova un cuneo o una filettatura. Le dimensioni degli estrattori variano e devono essere selezionati in base alle dimensioni dell’elemento di fissaggio bloccato che si desidera rimuovere.
Visto che le viti e i bulloni con cui si lavora giornalmente sono estremamente vari, gli esperti raccomandano di non limitarsi ad avere un solo estrattore, ma acquistare almeno un set base che include filettature di dimensioni che vanno da M1 a M6.
Per rimuovere correttamente il dispositivo di fissaggio bloccato, la prima cosa da fare è creare una rientranza in ciò che ne rimane usando un elemento appuntito e un martello, oppure un trapano con punta sottile. Questa rientranza funge da guida per inserire l’estrattore di viti che entrerà in profondità, si aggancerà e riuscirà a rimuovere la vite o il bullone.
Diversi tipi di estrattore
Esistono tanti modelli di estrattore vite acquistabili online su RS o nei negozi specializzati: servono tutti a svolgere lo stesso compito, ma possono avere forme e modalità d’uso diverse. Quelli a forma di cuneo e di asta, ad esempio, vengono battuti con un martello finché non si incastrano nel corpo della vite o del bullone e poi si estraggono ruotando con una chiave inglese.
Al contrario, un estrattore per viti con filettatura viene inserito come una punta di trapano e poi avvitato nel corpo dell’elemento di fissaggio bloccato. La filettatura inversa rispetto a quella della vite o del bullone gli permette di agganciarsi e sollevarli.
Anche un principiante può rimuovere gli elementi di fissaggio rotti con l’aiuto di un estrattore. La cosa principale è eseguire correttamente tutte le fasi del processo di estrazione e calcolare bene le dimensioni dell’estrattore da usare perché il suo diametro corrisponde a quello del foro futuro che si andrà a creare per estrarre l’elemento incastrato.
Come scegliere un estrattore per viti
Gli estrattori non devono essere acquistati accidentalmente e senza un’attenta analisi di tutte le loro proprietà operative. Le caratteristiche che determinano la qualità dell’estrattore includono, chiaramente, il materiale con cui lo strumento è stato fabbricato.
L’acciaio deve essere molto duro, ma non fragile, altrimenti lo strumento si romperà durante il lavoro rischiando di incastrarsi all’interno dell’elemento di fissaggio già incastrato, creando una situazione davvero poco piacevole dato che il corpo di un estrattore per viti è molto più difficile da forare rispetto a quello di una vite o un bullone.
Solitamente, si consiglia di acquistare gli estrattori in set, così da avere immediatamente a portata di mano un grande numero di estrattori di vari diametri, dimensioni e lunghezze. Naturalmente, il costo di un kit completo e di alta qualità può sembrare piuttosto elevato, ma gli strumenti al suo interno dureranno molto più a lungo e funzioneranno molto meglio, garantendo così una maggiore sicurezza sul lavoro.
