«Il nostro compito era quello di trasformare il dolore in impegno. La cascina di Moncalvo, requisita a un boss mafioso, deve poter ospitare le donne in difficoltà e diventare un importante punto di riferimento. La mafia può essere sconfitta e come dicevano Falcone e Borsellino “presto si sentirà il fresco profumo di primavera”» ha detto Campagna.
Anche il fratello Piero ha preso la parola nell’incontro raccontando, in un lungo ed emozionante discorso, la morte della sorella, il ritrovamento del cadavere crivellato di colpi, le indagini e l’infinita serie di processi, tra condanne e assoluzioni, che sono andati avanti per oltre 30 anni. L’incontro rientra nel percorso di avvicinamento al 21 marzo, Giornata della Memoria e dell’Impegno per le vittime delle mafie. Organizzato dalle associazioni “Rinascita” e Libera Asti, con il patrocinio del Comune. Sabato 7 aprile camminata per Cascina Graziella.