Lui è già stato arrestato poco meno di un anno fa, a maggio del 2023, per quel vero e proprio tesoro in contanti trovato sepolto nel giardino della sua azienda agricola a Valleversa. In tutto oltre 1 milione e 700 mila euro in banconote divisi in pacchetti ben sigillati e chiusi in un bidone di plastica interrato. Ma sotto terra non c’erano solo i soldi. C’erano anche armi e munizioni.

Così Manuel De Luca è stato raggiunto oggi da un’altra ordinanza di custodia cautelare in carcere per detenzione e porto abusivo di armi.

Cinque le armi che erano state chiuse e nascoste insieme ai soldi: una pistola Beretta calibro 7,65 con 81 cartucce, una pistola Sig Sauer calibro 22 con silenziatore e 604 cartucce, una pistola Glock 17 calibro 9×21 con 79 cartucce, una rivoltella Ruger calibro 357 magnum con 62 cartucce e un fucile Beretta calibro 20 a canne mozze con 18 munizioni.

La Guardia di Finanza che ha eseguito il ritrovamento nel giardino, lo ha dfinito un deposito occulto di armi pronte all’uso e ha avviato una serie di indagini per capire se quelle pistole e il fucile fossero solo di De Luca o se fossero in uso ad altri o, ancora, se lui le custodisse per altre persone. Gli accertamenti hanno condotto ad attribuire la disponibilità delle armi solo a De Luca.

Con questo nuovo provvedimento, si chiude così il cerchio dell’operazione Campo dei Miracoli, guidata dalla Procura della Repubblica di Asti, che ha permesso non solo di fermare l’attività di De Luca  in materia di sostanze stupefacenti (sequestrate nelle precedenti perquisizioni), ma anche di sottrarre all’uso le armi sequestrate e di far entrare nelle casse dell’Erario la considerevole quantità di denaro in contanti confiscato.

«Tale operazione – si legge in un comunicato della Guardia di Finanza – esprime non solo un concreto ed elevato valore sociale di sottrazione di pericolosi strumenti di offesa ma riverbera sostanziali effetti di concorso al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica».