Nel verbale inviato alla Regione le proposte del territorio e qualche idea per alleggeire le criticità
C’è anche un allegato specifico, relativo ai contenuti, nel verbale relativo all’ultima riunione dei sindaci della Valle Belbo in merito al futuro del presidio sanitario dei Boidi inviato all’attenzione della Regione Piemonte e dell’ASL Asti. Spiega il sindaco nicese Simone Nosenzo: «Abbiamo richiesto copia della documentazione scritta del progetto, con attenzione alle attività che l’ente regionale intende realizzare presso la struttura. La speranza è che siano mirate a soddisfare i reali bisogni socio-sanitari della popolazione astigiana». Il verbale, presentato in prima bozza alla riunione, è stato poi arricchito e integrato.
Dopo una breve analisi con alcune indicazioni sulle criticità più evidenti del servizio sanitario nell’Astigiano, nell’allegato si segnalano i conseguenti contenuti ritenuti utili all’interno della struttura. Continua Nosenzo: «Ringraziamo tutti i sindaci che hanno partecipato alla stesura di questo documento, tra cui il dottor Giuseppe Ugonia che, vista la sua competenza specifica, ha potuto dare un apporto particolarmente rilevante».
L’allegato fa menzione del cronico intasamento del Pronto Soccorso dell’ospedale Cardinal Massaia di Asti, dato come realtà assodata, nonché alla mancanza di un hospice in ambito provinciale. La lettera si permette perciò di suggerire un progetto strutturato in alcuni punti. In testa la presenza di un PPI (Punto di Primo Intervento) attivo sulle 24 ore: «Consentirebbe di alleggerire il Pronto Soccorso dell’ospedale astigiano di circa 12 mila/15 mila passaggi all’anno. (…) La gestione di tale area deve essere in carico a personale medico e infermieristico di elevata professionalità». Nel documento si richiede inoltre la presenza nel nuovo presidio dei Boidi di una Radiologia, con mantenimento di tutta la diagnostica al momento presente nell’ospedale S. Spirito di Nizza. Punti successivi dei contenuti suggeriti sono una dialisi ad assistenza limitata, un RRF con trasferimento nella nuova struttura di tutti i servizi oggi erogati nelle strutture convenzionate e di un hospice con un numero di posti letto da valutare.
Si entra nello specifico menzionando la possibilità di 40 posti letto per continuità assistenziale: «Consentirebbe di attuare una dimissione precoce dai reparti clinici del Cardinal Massaia, con conseguente maggior rotazione dei posti letto dei medesimi e in definitiva una riduzione delle attese sulle barelle del pronto soccorso». Ultimo punto una sala operatoria per interventi di bassa intensità: «Consentirebbe di alleggerire le liste di attesa all’ospedale di Asti».
Fulvio Gatti