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Il caso

L’Asti-Cuneo sarà terminata a fine 2025, ma per “compensare” il “free flow” di Verduno verrà spento

Riunione a Roma tra la Regione, il Ministero e il gestore, ma sul tratto astigiano non cambia nulla e si continuerà a pagare il pedaggio

L’autostrada Asti-Cuneo sarà completata entro dicembre 2025, con un anno di ritardo rispetto agli annunci fatti, fino a poco tempo fa, dalla Regione Piemonte e dal presidente Alberto Cirio. Ma, per compensare il ritardo sull’ultimazione del lotto ancora da costruire, il II.6a da Verduno a Cherasco, con il viadotto da 400 metri che supererà la provinciale 7, tra Verduno e La Morra, fino al ponte “dimezzato” di Cherasco, gli utenti non pagheranno il transito sotto il portale 6 di Verduno.

Ma solo sotto quel portale, dove il sistema di pagamento del “free flow” verrà spento il 14 ottobre e non su tutta la tratta dell’A33. Per gli astigiani, quindi, non cambierà nulla e continueranno a pagare il “free flow” da e per Alba, specie nel tratto tra Isola e l’uscita di Costigliole/Govone che ha provocato l’effetto collaterale di riportare molti camion e auto sulla statale 231 di Motta.

Del nuovo cronoprogramma per il completamento dell’Asti-Cuneo si è discusso a Roma in una riunione al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, alla segreteria del viceministro Rixi, su richiesta del presidente della Regione Alberto Cirio per avere certezze sulla conclusione dell’ultimo lotto. Alla riunione hanno partecipato, insieme   Cirio, gli assessori Enrico Bussalino e Marco Gabusi, il sindaco di Alba Alberto Gatto e la società Asti-Cuneo che ha comunicato il cronoprogramma aggiornato sul completamento dei lavori dell’ultimo lotto dell’autostrada.

Secondo il nuovo programma l’autostrada sarà utilizzabile, anche nel tratto mancante, a dicembre 2025. Ma su richiesta della Regione Piemonte, a fronte delle oggettive problematiche emerse in sede di discussione, la società Asti-Cuneo si è resa disponibile a sospendere il pagamento del pedaggio nel portale di Verduno fino all’operatività dell’ultimo lotto. Il “free flow” sarà spento dal 14 ottobre e riacceso, sempre su quel portale, il giorno dell’apertura della tratta.

«Purtroppo la congiuntura internazionale che ha determinato una carenza di materie prime, unitamente alla complessità delle procedure autorizzative che hanno tuttavia permesso un oggettivo miglioramento del progetto con il recepimento delle prescrizioni in sede di Valutazione di impatto ambientale, non hanno consentito di anticipare la fine dei lavori al 2024 come era stato auspicato lo scorso anno – si legge in una nota stampa della Regione – Ma la situazione sotto il profilo autorizzativi è risolta: la lettera inviata dal Ministero certifica che non sono necessari ulteriori passaggi e i lavori proseguono pertanto a pieno ritmo fino al completamento dell’opera».

I commenti politici dalla Regione Piemonte

«Questa riunione era doverosa perché era necessario chiarire i reali motivi del nuovo cronoprogramma. Abbiamo avuto risposte certe ed impegni formali che continueremo a monitorare giorno per giorno, pronti come abbiamo sempre fatto a risolvere i problemi che in un Paese complicato come l’Italia sono purtroppo sempre in agguato – dichiarano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e gli assessori Enrico Bussalino e Marco Gabusi – Tutti i cantieri pubblici stanno vivendo momenti di difficoltà e l’Asti-Cuneo purtroppo non è immune. La società Asti-Cuneo ci ha prospettato il cronoprogramma aggiornato per cui l’ultimo tratto sarà utilizzabile alla fine del 2025. Fino ad allora abbiamo chiesto e ottenuto la sospensione del pedaggio alla barriera di Verduno per tutti gli utilizzatori, e non solo per chi deve raggiungere l’ospedale come è già previsto».

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