Erano oltre quaranta i volontari che, sabato mattina, hanno pulito rive e fossi lungo le strade che tagliano le colline Patrimonio dell’Unesco. Da Protezione Civile, Amici dei Vigili del Fuoco, Valle Belbo Pulita, gli alpini dell’Ana e il gruppo storico dell’Assedio, la colonna si è mossa di buon mattino: con loro gli assessori Angelica Corino, che con Raffaella Basso hanno coordinato l’intervento, Luca Marangoni
Erano oltre quaranta i volontari che, sabato mattina, hanno pulito rive e fossi lungo le strade che tagliano le colline Patrimonio dell’Unesco. Da Protezione Civile, Amici dei Vigili del Fuoco, Valle Belbo Pulita, gli alpini dell’Ana e il gruppo storico dell’Assedio, la colonna si è mossa di buon mattino: con loro gli assessori Angelica Corino, che con Raffaella Basso hanno coordinato l’intervento, Luca Marangoni. Piercarlo Merlino e Paolo Gandolfo. A supporto, due mezzi dell’Asp armati di sacchi in platica e bidoni. «Da luoghi che penseresti rispettati e non soggetti all’abbandono del rifiuto come di solito accade negli agglomerati urbani, invece è uscito di tutto – commenta, con una punta di rammarico ma anche soddisfatta del lavoro svolto, Angelica Corino – Da fossi e cunette tra l’area industriale Canellitaly, passando per la zona del cimitero comunale, la Sternia sino al rio Trionzo e regione Merlini abbiamo raccolto ottanta quintali di immondizia: dalla plastica alla carta, dal ferro ad oggetti abbandonati come vecchi televisori, materassi, persino dei termosifoni. Rifiuti che potevano essere conferiti all’isola ecologica».
Un gruppo, guidato dall’assessore Gandolfo, ha operato lungo le scoscese rive del rio Rocchea, poco oltre il ponte che lo attraversa prima di imboccare la salita verso Loazzolo. E qui, un luogo scarsamente frequentato e lontano dal centro città e dai flussi veicolari, il gruppetto si è imbattuto in un variegato mosaico di oggetti: dai pneumatici ai sanitari, carrozzelle per neonati, due biciclette per bambini, plastica, macerie e scarti di mattoni e intonaci. Segno che, ripulito il parco Boncore e abbattuti gli alberi che nascondevano la vista, gli untori dell’abbandono indiscriminato hanno cambiato meta scegliendo zone più decentrate e ancora ricche di vegetazione. Così come gli attivisti di Vallebelbo Pulita che, nel grande piazzale della zona industriale destinata al parcheggio degli extracomunitari, tra la verde erbetta che copre i prati verso il Trionzo hanno raccolto, tra l’altro, una tanica in ferro, un lavabo, mattoni sbrecciati e altra sporcizia.
Iniziativa tutta ambientale quella proposta dalle catechiste del gruppo “Emmaus 2” di San Tommaso che hanno accompagnato una ventina di ragazzi, con tanto di cartellino “I love Canelli” e armati di guanti e sacchetto, a raccogliere rifiuti nella centralissima piazza Gioberti. «Una sola famiglia canellese ha raccolto il nostro invito, quella di Luciano Parodi, che non si è tirata indietro per tutta la mattinata – chiosa l’assessore Corino – Se è vero che Canelli sta crescendo nella percentuale di raccolta differenziata, molto dobbiamo ancora fare sul tema della sensibilizzazione nel rispetto dell’ambiente».
Giovanni Vassallo