Il bando nazionale, lanciato in autunno dal Ministero dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste per sostenere con 100 milioni di euro lo sviluppo e le attività dei Distretti del Cibo ha premiato anche il Piemonte, ma non l’Astigiano che non ha presentato la domanda di partecipazione. Con oltre sessanta domande pervenute e undici ammesse, il Piemonte può guardare con soddisfazione a due importanti progetti premiati: “La transizione ecologica del Monregalese-Cebano per lo sviluppo sostenibile del territorio”, presentato dal Distretto del Cibo Monregalese-Cebano a indirizzo biologico, che riceverà un contributo in conto capitale di 3,4 milioni di euro e a quello del Distretto del Cibo del Roero che riceverà 3,1 milioni.
La mancata partecipazione dell’Astigiano al bando, destinato a finanziare progetti di sviluppo locale basati sulla valorizzazione delle produzioni agroalimentari, la sostenibilità e il rafforzamento delle filiere, ha invece scatenato una vivace querelle. «Nonostante le eccellenze agroalimentari astigiane, tra cui i vini DOC/G, le nocciole IGP, le De.Co, presidi Slow Food ed i prodotti biologici, il territorio non è riuscito a presentare un progetto coordinato, perdendo una grande occasione per accedere a risorse significative – si legge in una nota diffusa dal gruppo consiliare Ambiente Asti – Questi fondi avrebbero potuto essere utilizzati per sviluppare infrastrutture, incentivare il turismo enogastronomico, sostenere le imprese agricole e migliorare la competitività dei prodotti locali sui mercati locali, nazionali e internazionali».
«La mancata partecipazione al bando rappresenta una battuta d’arresto per il nostro territorio, – ha dichiarato Cesare Quaglia, agricoltore biologico di Variglie e rappresentante di Ambiente Asti – È fondamentale avviare un percorso di collaborazione tra istituzioni locali, GAL, associazioni di categoria e produttori per non perdere ulteriori opportunità in futuro». Ambiente Asti, per rilanciare lo sviluppo locale, propone la creazione di un tavolo permanente che coinvolga istituzioni pubbliche, GAL, associazioni e produttori, con l’obiettivo di elaborare un progetto strategico per un futuro Distretto del Cibo. «Tale iniziativa dovrebbe mettere al centro la sostenibilità ambientale, il biologico e la valorizzazione delle eccellenze agroalimentari astigiane».
«Dobbiamo agire ora per garantire al nostro territorio un ruolo da protagonista nei prossimi bandi e opportunità di finanziamento» ha concluso Quaglia. Per capire i motivi che hanno decretato la mancata partecipazione dell’Astigiano, in particolare del Comune capoluogo, al bando, il consigliere comunale di Ambiente Asti, Mario Malandrone, ha depositato un’interpellanza.