Gli Stati generali, che possono evocare, ai più, momenti della storia particolarmente critici come le settimane vissute nella Francia pre rivoluzionaria del 1789, sono in realtà oggi uno strumento molto utilizzato dalle amministrazioni locali per far convergere idee e progetti in favore del tessuto occupazionale, sociale, economico, culturale e sportivo di un territorio. Da tempo Mariangela Cotto chiede al sindaco di utilizzare questo strumento…
«Asti è ferma; anzi, sta andando indietro e se vogliamo invertire la rotta non abbiamo più tempo da perdere: il sindaco Brignolo convochi gli Stati generali e ascolti, settore per settore, le proposte avanzate dai cittadini». La consigliera di minoranza Mariangela Cotto (Noi per Asti) torna a chiedere la tempestiva convocazione di un'assemblea straordinaria della città per «discutere, sentire i protagonisti dei vari settori, abbandonando le prese di posizione partitiche in favore di un lavoro congiunto che dia un nuovo slancio al territorio».
Gli Stati generali, che possono evocare, ai più, momenti della storia particolarmente critici come le settimane vissute nella Francia pre rivoluzionaria del 1789, sono in realtà oggi uno strumento molto utilizzato dalle amministrazioni locali per far convergere idee e progetti in favore del tessuto occupazionale, sociale, economico, culturale e sportivo di un territorio. Da tempo Mariangela Cotto chiede al sindaco di utilizzare questo strumento per coinvolgere gli stessi cittadini nella scrittura di un piano strategico in favore di Asti, dandosi degli obiettivi concreti e credibili al posto di progetti più o meno articolati che, data la crisi, sarebbero comunque difficilmente realizzabili nell'arco di un paio d'anni. «Per svolgere un lavoro come si deve – precisa la consigliera – gli Stati generali dovrebbero durare almeno un anno, coinvolgendo l'Università, i consiglieri comunali e gli assessori. Dobbiamo porci tutti in una fase di confronto per poi passare ad un momento di sintesi che, in definitiva, dovrebbe diventare parte del programma del futuro sindaco di Asti».
Uno dei tasselli di partenza che Mariangela Cotto suggerisce di prendere in considerazione è la ricerca "Asti Domani – Idee per un'economia della conoscenza" realizzata per la Fondazione Goria nell'aprile del 2011 e ancora oggi molto valida nell'ottica di creare percorsi innovativi per la crescita del nostro territorio. «Certo – precisa Cotto – se si vuole andare in questa direzione, se si chiede ai cittadini di collaborare al rilancio di Asti, si deve essere molto chiari e schietti nel dire ciò che il Comune può, o non può fare. La macchina comunale deve far sapere con esattezza le cifre di cui dispone perché solo così si potrà discutere di progetti concreti e fattibili».
Il municipio, la biblioteca e l'università sarebbero, secondo l'esponente della minoranza, la location ideale dove poter svolgere i lavori e gli incontri tra i rappresentanti della società civile e quelli delle istituzioni ma un evento come gli Stati generali non potrebbe fare a meno di internet nell'ottica di estendere la democrazia partecipata anche alla rete. «In Consiglio comunale ho proposto al sindaco di procedere con la convocazione degli Stati generali perché, sul futuro della città, non si possono più fare guerre di posizione ma serve un percorso trasversale condiviso da molti».
Gli Stati generali non dispiacciono neanche al sindaco Brignolo che, dopo aver detto un primo sì alla proposta della consigliera Cotto, spera di poter procedere con la loro convocazione in quanto «è una buona idea se si riescono a trovare obiettivi condivisi con un coinvolgimento di tutta la cittadinanza».
Brignolo potrebbe già nei prossimi giorni ufficializzare l'adesione al progetto e, a questo punto, gli Stati generali sarebbero facilmente convocabili tra la primavera e l'estate per chiudersi, nella migliore delle ipotesi, entro la primavera del 2016.
Riccardo Santagati