Quali saranno i lavori «relativi alle opere di urbanizzazione del Pecli ex Mulino» di corso Savona che verranno effettuati dalle ore 22.30 di lunedì alle 5 del mattino di martedì? In tanti si stanno facendo questa domanda, senza avere una risposta definitiva, ma subito il pensiero corre ai sette platani di cui è in programma l’abbattimento. Quale potrebbe essere la necessità di chiudere la strada, di notte, se non per effettuare interventi non compatibili con il passaggio dei mezzi? Lavori, osservano gli ambientalisti, come il taglio dei sette platani previsto tra le opere di urbanizzazione del Pecli ex Mulino per far sorgere il nuovo supermercato della Lidl.
Chi dovrebbe sapere cosa succederà lunedì notte, il Comune, non ha mandato alcuna comunicazione ufficiale per spiegarlo sebbene, non più tardi del 20 febbraio scorso, l’Ente avesse diramato una nota stampa per avvisare che due giorni dopo, sabato 22 e domenica 23 febbraio, si sarebbe effettuato l’abbattimento di tre platani presenti in viale Pilone a causa di infezione da cancro colorato. Infatti, di solito, l’amministrazione comunale avverte quando si devono abbattere piante che insistono lungo le vie cittadine.
Sull’Albo pretorio del Comune è stata pubblicata l’ordinanza 361 che dispone «la chiusura temporanea per un periodo di 6 ore di una carreggiata di corso Savona dal civico 252 fino all’incrocio con via Lungotanaro dei Pescatori e la chiusura di entrambe le carreggiate per periodi di alcuni minuti durante le lavorazioni più invasive». Una modalità di chiusura più che compatibile con l’abbattimento dei platani che alcuni cittadini, sensibili alle tematiche ambientali, hanno tentato di salvare presentando un esposto ai carabinieri forestali, un altro in Procura, tramite una raccolta firme e, nelle ultime settimane, con uno sciopero della fame durato otto giorni.
L’assessora ai Lavori Pubblici, Stefania Morra, interpellata sulla natura di questi lavori notturni, risponde: «A noi hanno comunicato che iniziano i lavori delle opere di urbanizzazione». Quali? Chissà. Altre fonti, interpellate dal giornale, sostengono che i lavori sarebbero proprio relativi al taglio dei sette platani la cui presenza impedisce di poter procedere con le opere programmate, tra cui la costruzione di una nuova pista ciclabile.
In queste ore gli ambientalisti chiedono a gran voce che il Comune chiarisca con la «trasparenza dovuta» la natura dei lavori, ma si stanno mobilitando per cercare, in extremis, di impedire che le piante vengano abbattute. «Chiediamo di poter effettuare una controperizia su quegli alberi rispetto a quella fatta dal Comune e, nel frattempo, siamo in contatto con un avvocato di Torino per fermare l’abbattimento – spiega Giuseppe Sammatrice portavoce del Circolo SEquS – Se l’amministrazione comunale non ha nulla da nascondere, risponda a una semplice domanda: martedì mattina ci saranno ancora i platani davanti al terreno dell’ex Mulino?».
3 risposte
che schifo e che paura,pensare e sapere che nel 2025 in una città come Asti succedano ancora cose così.Ma,ora,la mia domanda è semplicissima I nostri amministratori, quelli citati in questi articoli ad esempio, quando arrivano a casa dalla loro famiglia si comportano così?questo non è coraggio È VERGOGNA DI AMMETTERE, DI FARE UN PASSO INDIETRO È PENSARE DI ESSERE PIU FURBI,…GUARDATEVI ALLO SPECCHIO SE NE AVETE IL CORAGGIO…SIGNORI TASCHE PIENE…
LEGATEVI ALLE PIANTE!
Buonasera, conosco una signora milanese coraggiosa e lungimirante che per salvare una quercia si incatenò ad essa.Il fatto successe in una nota località marina.Ora la pianta vive sana e salva adiacente ad una pista ciclabile .