Come sta andando il piano straordinario di abbattimento delle liste d’attesa per le visite mediche dopo l’inizio degli appuntamenti anche in orari serali e nei fine settimana? La Regione Piemonte ha inviato un primo report a distanza di poco più di un mese.
«Su tutto il territorio regionale le visite ed esami la sera e nei fine settimana hanno superato le 23.500 prestazioni – dice l’assessore alla Sanità Riboldi – Proseguiamo con lo stesso impegno per raggiungere le 50 mila prestazioni entro giugno così come da cronoprogramma».
L’Asl di Asti, dal canto suo, ha declinato il piano straordinario fornendo, in questo mese, 827 prestazioni fuori dai normali orari di ambulatori e visite. Per farle sono state impiegate 320 ore di straordinario cui hanno lavorato 548 operatori.
Al Massaia, a fare la parte del leone, sono stati gli ecodoppler, prestazioni fra quelle con maggiore lista d’attesa (ne sono stati eseguiti 200), seguite dalle visite otorinolaringoiatriche (circa 120) e poi ancora 82 prestazioni di Ortopedia e 73 di Urologia. A seguire tutte le altre fino ad arrivare alle 827 totali che si riferiscono a prestazioni in categoria “D”, ovvero quelle differibili ma da effettuarsi entro 30/60 giorni.
Grazie a questo piano straordinario, si sono ridotte le attese. Per la visita ortopedica, otorino ed urologica, i giorni di attesa sono passati, rispettivamente, da 48 a 26, da 41 a 28 e da 95 ad 81. Anche i 145 giorni per l’ecocolordoppler dei tronchi sovraortici, prestazioni molto richieste, sono leggermente scesi arrivando a 136.
Vero che ci sono prestazioni dove non sono ancora apprezzabili le riduzioni dei tempi ma, spiegano dall’Asl, solo perchè vi è stato, nel frattempo, un aumento di richieste che vanifica gli interventi straordinari. Parliamo, ad esempio, della prima visita oculistica, dell’ecografia di capo e collo e dell’esame ecografico completo dell’addome.
Anche l’Asl astigiana, in tempo reale, invia i dati all’Assessorato regionale per un monitoraggio che viene elaborato dalla Control room e dal responsabile unico dell’assistenza sanitaria, la figura che fa da raccordo fra la Regione e l’Osservatorio nazionale della Sanità.
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