L'assalto ai parcheggi in orario di ingresso e di uscita dalle scuole non è un problema che affligge solo il capoluogo, ma anche i piccoli centri della provincia. Un esempio arriva da
L'assalto ai parcheggi in orario di ingresso e di uscita dalle scuole non è un problema che affligge solo il capoluogo, ma anche i piccoli centri della provincia. Un esempio arriva da Villafranca, dove da anni si discute sugli ingorghi e i parcheggi selvaggi che puntualmente interessano piazza Goria, sulla quale si affacciano materna, elementari e media. Un'alternativa alla piccola piazza, in pieno centro storico, in verità ci sarebbe. Anzi, ce ne sarebbero due: piazza Marconi e piazza Santanera. Ma sembra che l'idea di fare 200 metri o poco più, a piedi, e per giunta in salita, sia per la maggior parte dei genitori assolutamente fuori discussione. L'ingorgo si fa ancora più critico il lunedì e il mercoledì, quando coincidono gli orari di uscita di scuola materna e primaria, come segnala una mamma su Facebook, pubblicando uno scatto di ordinaria follia "rubato" col cellulare.
«Ma due passi no?», scrive nel suo post, sottolineando il rischio enorme di "toccare" altre auto o, peggio, di investire un bambino, e dando il via a un botta e risposta nella bacheca dei commenti. Più di un genitore accusa l'assurdità di voler parcheggiare l'auto davanti alla scuola pur di evitare qualche passo. Qualcuno propone una visione più ampia del problema, provando a elencare i motivi per cui potrebbe essere necessario posteggiare il più vicino possibile, e ipotizzando soluzioni come la riapertura del passaggio pedonale dal lato San Rocco. Altri ancora propongono di vietare l'accesso alle auto. Opzione, quest'ultima, avanzata anche da alcuni consiglieri, ma bocciata dal sindaco Cavalla: «Chiudere piazza Goria non risolve il problema, lo sposta. I genitori finirebbero per intasare via Roma, via Sant'Elena e tutto il centro storico, ingarbugliando ancora di più la viabilità».
«Le vie di accesso alla scuola sono tutte troppo piccole, pensate per un'epoca in cui non c'erano auto – concorda Volpe, capogruppo all'opposizione – per questo, l'unica via d'uscita, è la frammentazione del traffico. Parte delle auto ? propone – andrebbero indirizzare in Regione Garavello, da dove i bambini potrebbero imboccare il passaggio pedonale che arriva all'edifico scolastico; altre fatte transitare lungo un percorso ad anello all'interno del cortile della scuola, lasciato libero dalle auto di professori e insegnanti alle quali sarebbe destinata piazza Goria. So benissimo che entrambe queste soluzioni richiedono degli interventi (per esempio il cancello della scuola è troppo piccolo per una simile manovra), ma dobbiamo fare qualcosa, ne va della sicurezza dei bambini. Il passaggio pedonale, delimitato a fianco dell'oratorio dalla sola segnaletica orizzontale, è reso inutile dall'invasione delle auto posteggiate».
Marzia Barosso