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“Visite sospese senza avviso: è questo il servizio sanitario che meritiamo?”

La segnalazione di un lettore con “familiarità con patologie dermatologiche importanti” che si è visto sospendere una visita senza essere avvisato

Riceviamo e pubblichiamo

Gentile Direttore,
con la presente vorrei condividere un’esperienza personale che, temo, non sia isolata, ma rappresenti piuttosto un sintomo preoccupante del funzionamento attuale della sanità pubblica.

Con impegnativa del medico di base datata 19 febbraio 2025, prenoto attraverso il CUP il sistema regionale una visita dermatologica presso l’ospedale di Asti. La prima disponibilità? 11 febbraio 2026. Sconcertante, certo, ma se non c’è di meglio, si prende ciò che c’è.

Qualche giorno fa, per semplice scrupolo — non ricordando l’orario esatto, visto che la visita era stata collocata tanto lontano nel tempo — accedo alla mia area personale sul portale Piemonte Salute. Non trovo traccia della prenotazione. Telefono al numero indicato: “Se in possesso della ricetta, digiti 2” dice la voce registrata. Procedo, perché fino a prova contraria io sono in possesso dell’impegnativa, che però essendo datata 19 febbraio risulta essere scaduta. “No, signora, per questo tipo di informazioni deve digitare 1. Rifaccia tutto daccapo.” mi dice l’operatore. Rifaccio tutto daccapo. Digito 1. Risposta: “La sua visita risulta sospesa. Non sappiamo perché. Chiami in ospedale.”

Chiamo in ospedale e mi faccio passare il reparto di Dermatologia, dove una gentile infermiera controlla e conferma: la mia visita prenotata a febbraio 2025 per febbraio 2026 è stata sospesa.

Nessuno sa dirmi perché. Nessuno mi ha avvisato. Nessuna comunicazione, né via telefono né via email né tramite il fascicolo sanitario elettronico. Mi viene detto che “forse, quando avremo altri medici, si riassorbiranno le prenotazioni sospese.” Forse.

Ho una familiarità con patologie dermatologiche importanti, già trattate nel medesimo reparto quindi nel frattempo mi ero mossa ugualmente pagando 120 euro per una visita privata, dall’ex primario del reparto dell’ospedale astigiano, fortunatamente disponibile: è stato lui a confermare qualche settimana fa la necessità di controlli costanti e segnalare due rischi emergenti. Speravo nella visita di febbraio per andare avanti.

Non si tratta solo di inefficienza. Si tratta di responsabilità. Sospendere una visita – oltretutto lontanissima nel tempo – senza neanche comunicarlo è un atto di grave negligenza nei confronti della salute delle persone.

Mi auguro che questa lettera serva a riportare l’attenzione sulla condizione della sanità pubblica locale, e sulla necessità — quanto meno — di un sistema di comunicazione efficace e rispettoso dei cittadini.

Lettera firmata

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