I costigliolesi hanno conosciuto e stimato il dottor Giovanni Risso come medico di famiglia e dentista a Costigliole d’Asti. Un impegno che gli è valso l’affetto dei suoi pazienti, che oggi, insieme a tanti conoscenti e amici, hanno la possibilità di scoprire un dottor Risso artista. Una passione nata quando era ancora bambino e a cui ora, ormai in pensione, può dedicarsi liberamente. «Fin dai primi anni della scuola elementare era attratto dalle piccole forme che con la sabbia e la terra, riusciva a modellare con le mani. Nel corso della scuola media il suo desiderio di modellare e creare è sempre più forte e così, un giorno, all’inizio d’autunno del 1963, preleva di nascosto dal borsellino della madre quelle 5.000 lire che gli permettono di iscriversi alla scuola di ceramica, allestita nel castello di Costigliole dal maestro Mario Giano, in arte Clizia. È un momento della sua vita che per sempre rimarrà nel suo animo, anche quando, ormai iscritto all’Istituto tecnico per geometri, si sente ripetere dal padre, insegnante e sindaco del paese, che “alle superiori bisogna studiare, senza grilli per la testa”. E così studia, non trasforma più la creta in oggetti, ma continua a farlo con il pensiero. Sono questi gli anni della contestazione giovanile del Sessantotto, dei cambiamenti sociali e culturali, gli anni in cui i giovani scendono nelle strade per rifiutare l’autoritarismo e rivendicare la pace, la libertà, e soprattutto la riforma di modelli di vita arcaici, anacronistici e obsoleti. Ma in quel paese del Monferrato la contestazione giovanile è solo un’eco lontana. Gianni nel tempo libero aiuta suo padre nei lavori dei campi, ma con il pensiero continua a trasformare in ceramica le immagini dei sogni. Poi arrivano gli anni dell’Università e nel ‘78 la Laurea in Medicina e Chirurgia: Gianni è ora un medico, il medico di base del paese dove è nato. Ma il lavoro, la famiglia e i tre figli lo allontanano ancora una volta dalla sua passione. Intanto gli anni passano, i figli crescono e, arriva anche l’età della pensione. Siamo nel 2017: nella sua grande casa, affacciata sulla valle del Tanaro, realizza quel sogno iniziato quando era ancora un bambino: allestire un suo laboratorio di ceramica per studiare i materiali, sperimentare nuove tecniche, dare forma alle sue immaginazioni. Non ha mai dimenticato il Maestro Clizia, i suoi discorsi, le sue mani dalle quali uscivano sogni diventati realtà».
Nella giornata di oggi, sabato 21 giugno, una straordinaria occasione per condividere e partecipare all’espressione artistica di Gianni Risso: alle 16, nel giardino all’italiana della sua Cascina San Martino, nella frazione Santa Margherita di Costigliole d’Asti (là dove sorse l’antico borgo abitato di San Martino di Cavorro), esporrà le sue opere, circa 50: “L’imperfezione come forma decorativa – Una filosofia universale” sarà un evento unico. Il tema riprende la sua prima mostra, realizzata in Sardegna, ad Aglientu, tra i suoi amici sardi e quella terra dai siti nuragici che rievocano le sue opere raggruppate nel titolo “Emozioni, colori e ceramica”. Aveva esposto i suoi lavori anche nel 2023, sempre alla Cascina San Martino. L’opera artistica del dottor Risso rappresenta un momento importante anche per l’arte e la memoria di personalità di grande valore che hanno operato a Costigliole: il Maestro Clizia ed Erich Keller, artista di origine tedesca scomparso nel 2010, che fece di Costigliole la sua nuova casa fin dagli anni ’60 e molto apprezzato da Gianni Risso. «Il mio impegno artistico è per me semplicemente un diletto, una passione che ho da sempre. Quando lavoro e creo con le mani il pensiero va a tante cose e le riflessioni si moltiplicano – racconta il dottor Risso – Esporre le mie opere, nel luogo in cui esse nascono, rappresenta un momento di festa, in cui condivido la mia espressione artistica con amici e conoscenti».