Il borgo in cima al colle è pieno di proposte interessanti: ci sono il museo “Memorie di futuro”, i crotin (sotto tutte le abitazioni del borgo medioevale), la Casa di Plastica, la Casa della Nonna (dove il tempo si è fermato a cento anni fa), il parco del castello, mostre pittoriche e/o fotografiche, scorci incantevoli ed il paesaggio vitato Patrimonio Unesco attraversato da una rete sentieristica attrezzata.
«Accogliamo i visitatori con un calice di Moscato Docg fresco o di Calosso Doc, il particolare vino locale (realizzato dal vitigno Gamba di Pernice), tra le denominazioni più piccole d’ Italia; una vera peculiarità dalla qualità eccelsa – continua Grasso – L’invito è quello di trattenersi più ore tra le vie del centro dove si trovano diversi ristoranti che offrono cucina di alta qualità legata alla tradizione e molto spesso si tengono eventi teatrali o musicali. Per conoscere il programma, basta consultare il sito del Comune».
La “Calosso experience” è un’attrazione autentica. «Proponiamo la nostra storia e la nostra identità. Non abbiamo certo la Tour Eiffel, ma anche a Parigi non hanno i crotìn» conclude ridendo Grasso.