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Fossili, tesoro dell'Unesco per didattica e turismo
Cultura e Spettacoli

Fossili, tesoro dell'Unesco
per didattica e turismo

Turismo e didattica nei territori dell'Unesco passano anche attraverso i fossili, quantomeno nella zona del Nicese. Sono eloquenti, tanto da disegnare un immaginario grafico che va verso

Turismo e didattica nei territori dell'Unesco passano anche attraverso i fossili, quantomeno nella zona del Nicese. Sono eloquenti, tanto da disegnare un immaginario grafico che va verso l'alto, i dati del Centro di Educazione Ambientale dell'Ente di Gestione delle Aree Protette Astigiane: dalle 15 classi di studenti, da tutto l'Astigiano, coinvolte nell'anno scolastico 2013/2014 nell'itinerario didattico tra riserve naturali e affioramenti fossiliferi, alle 23 dell'anno successivo fino ad arrivare alle 40 di quello in corso. «Ciò che viene insegnato ai ragazzi sono le relazioni dell'uomo con l'ambiente naturale ?- spiega Francesco Ravetti, guardiaparco e responsabile della parte educativa -? Si va dalle escursioni ai laboratori, dall'osservazione alle attività ludiche». Se ne è parlato domenica a Cortiglione, in un salone Val Rosetta affollatissimo, per il convegno curato da Laurana Lajolo e organizzato in collaborazione con il Comune nell'ambito del Festival del Paesaggio Agrario, che si concentra in questa edizione sul tema della valorizzazione del cinquantesimo sito Unesco.

In particolare la sua componente n.4, Nizza e dintorni, che coinvolge idealmente i paesi della Valtiglione e parte di quelli della Valle Belbo. Cortiglione ospita l'importantissimo sito fossilifero di regione Crociera, rinvenuto casualmente durante scavi di natura edile. «Ne sono emerse letteralmente tonnellate di fossili -? commenta il paleontologo Piero Damarco ?- Molluschi, brachipodi, ma anche denti di squalo attualmente in fase di studio». Il sito è stato messo in sicurezza per una migliore fruibilità tramite un progetto a cura dell'architetto Antonio Rigatelli: «Abbiamo cercato di creare una struttura di aspetto naturale, dal minimo impatto visivo, che permettesse al visitatore di individuare gli elementi più suggestivi, messi volutamente in risalto».

Da un punto di vista fossilifero il geosito di Cortiglione è omogeneo, e in continuità territoriale, con quanto si può rinvenire nella riserva della Valsarmassa e nel parco di Rocchetta. Ma la scoperta più eclatante fu quella del 1959, in regione Valmontasca a Vigliano d'Asti, dove venne rinvenuto lo scheletro pressoché intatto di una "balenottera", oggi esposto in copia presso la sede della Pro loco viglianese e in originale presso il Museo Paleontologico di Asti. «Il territorio di Langhe-Roero e Monferrato può diventare una nuova "mezzaluna fertile" -? ha commentato in chiusura Piercarlo Grimaldi, rettore dell'Università di Pollenzo -? Risulta importante recuperare, per ogni prodotto della terra che promuoviamo nel mondo, la sua filiera immateriale fatta di tradizioni, storie e persone».

Fulvio Gatti

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