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All’istituto di istruzione adulti consegnati 165 diplomi di scuola media e 24 borse di studio

Tra gli studenti Gabriela Raveica, che ha studiato per migliorare le sue conoscenze e aiutare nei compiti la nipote, e Buba Saho: “Il mio sogno è diventare camionista”

Pomeriggio di festa, tra sorrisi e applausi, ieri al Cpia, l’istituto statale di istruzione adulti che ha sede in piazza Leonardo da Vinci.
Si è infatti svolta la cerimonia di assegnazione, a 165 studenti, dei diplomi di scuola secondaria di primo grado (ex licenza media). Studenti, quasi esclusivamente stranieri (erano rappresentate cento diverse nazionalità), che a giugno avevano terminato con profitto il percorso annuale con lezioni serali, organizzato ad Asti così come nelle altre sedi del Cpia in provincia, da Nizza Monferrato a Villafranca.

L’esperienza di Dulce Daniela Pera

Tra coloro che hanno ricevuto il diploma dalle mani del dirigente scolastico Davide Bosso, Dulce Daniela Pera, 39 anni, originaria del Sud America. «Vivo nell’Astigiano da tre anni», ha raccontato. «Da questa provincia era partito mio nonno, Luigi Pera, negli anni Cinquanta per raggiungere l’Argentina, dove io sono nata e cresciuta. Poi, considerato che qui abitava già mia sorella, ho deciso di trasferirmi con mio marito alla ricerca di condizioni lavorative ed economiche migliori. In Argentina eravamo piccoli imprenditori, ma non riuscivamo a raggiungere un tenore di vita soddisfacente. Vivevamo alla periferia di Buenos Aires, che peraltro è una città poco sicura per le donne. Così abbiamo preso questa importante decisione».
Pera, laureata in Turismo e amministrazione di albergo all’Università di Lanus, ha deciso di frequentare il Cpia per migliorare la conoscenza della lingua italiana, ma anche per formarsi una cultura generale, dalla storia alla letteratura, che consentisse una integrazione efficace in Italia.
«Sono molto felice – ha concluso – di aver frequentato il corso (ha ottenuto la votazione di 10 e lode, ndr), dove mi sono trovata molto bene. Ora il mio obiettivo è trovare lavoro».

Il racconto di Gabriela Raveica e Gonzalo Urbina

Votazione massima con lode anche per Gabriela Raveica, di origine romena, ad Asti dal 2015, dopo aver vissuto alcuni anni a Roma.
«In Italia ho sempre lavorato – spiega – prima come chef, poi come assistente familiare e ora in una cooperative che si occupa di pulizie. Perché ho deciso di iscrivermi al Cpia? Per soddisfazione personale e perché volevo migliorare la mia conoscenza dell’italiano, in modo da poter aiutare nei compiti mia nipote. Lo scorso giugno abbiamo confrontato le pagelle e per me è stata una grande soddisfazione essere riuscita a conciliare studio e lavoro».
Soddisfatto del percorso intrapreso anche Gonzalo Urbina, 24 anni. «Vengo dal Perù, dove ho concluso il mio percorso scolastico – ha confidato – e mi sono trasferito in questa città due anni fa, raggiungendo alcuni miei parenti, dato che nel mio Paese il lavoro è scarso. Ho frequentato il Cpia per imparare bene la lingua italiana anche a vantaggio del mio impiego in un ristorante».

L’obiettivo di Buba Saho

A pensare già al prossimo percorso di studi è infine Buba Saho, 20 anni, proveniente dal Gambia. «Sono ad Asti da tre anni – ha raccontato – dopo un lungo e difficile viaggio che mi ha portato a vivere temporaneamente in Turchia, Grecia, Macedonia, Croazia e Slovenia. Al Cpia ho frequentato inizialmente il corso di alfabetizzazione italiana e poi il percorso di scuola secondaria di primo grado, e ora mi sono già iscritto al percorso per ottenere il diploma di Perito agrario. Attualmente lavoro come saldatore, ma il mio sogno è diventare camionista».
Durante la cerimonia sono state consegnate anche 24 borse di studio, da 325 euro ciascuna, a studenti meritevoli. I riconoscimenti sono stati resi possibili grazie al progetto “Non uno di meno”, finanziato con fondi PNRR, che ha l’obiettivo di contrastare la dispersione scolastica e sostenere la continuità educativa dei più giovani. Tra i criteri di assegnazione, il profitto e l’assidua frequenza scolastica, l’Isee e l’età inferiore a 24 anni.

Le parole del dirigente Davide Bosso

Soddisfazione è stata espressa, durante la cerimonia, dal dirigente scolastico Davide Bosso: «Siamo qui per dirci “bravi” – ha commentato – in quanto i diplomi e le borse di studio sono frutto di un percorso svolto insieme che si è concretizzato grazie al vostro impegno».

Photogallery a cura di Mariagrazia Billi

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