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Cronaca
Violenza in ospedale

Asti, altra aggressione in Pronto Soccorso a medico di turno e guardie giurate

Uno delle guardie ha riportato fratture e lesioni per 30 giorni di prognosi. Il rappresentante Filcams Cgil: «Quel posto va messo in sicurezza, non si può più aspettare»

E’ stata una notte più agitata del normale quella appena trascorsa al Pronto Soccorso dell’ospedale di Asti, dove un medico di turno e due guardie giurate in servizio sono state aggredite da un giovane italiano totalmente fuori controllo.

La denuncia arriva dal rappresentante sindacale della Filcams Cgil per le guardie giurate.

«I colleghi hanno riferito che il giovane, mentre era alle cure dell’area dei codici bianchi, ha cominciato ad agitarsi. In un primo momento ha aggredito la dottoressa che lo stava visitando, torcendogli il polso. A quel punto sono intervenute le due guardie di turno (di giorno una, di notte sono due n.d.r.) per calmarlo ma le condizioni dell’uomo erano incontenibili. Ha minacciato tutti poi ha preso una sedia e voleva tirarla ai colleghi che lo volevano bloccare. Tolta la sedia, ha sferrato un calcio violentissimo ad una delle guardie procurandole frattura delle costole e lesione alla spalla nella caduta. Anche l’altra guardia è stata colpita da un altro calcio ed è in via di refertazione».

Un momento di follia interrotto dall’arrivo della Volante della Polizia che lo ha finalmente bloccato ed arrestato.

«Non sono più tollerabili episodi del genere, il Pronto Soccorso va messo in sicurezza. Le modalità le decida chi ha il potere di farlo, ma quel posto deve diventare sicuro per il personale sanitario che ci lavora, per l’utenza e per noi addetti alla sicurezza che, nei fatti, abbiamo pochissimi strumenti a nostra disposizione per difenderci e difendere chi viene aggredito. Il collega con le costole rotte ha 30 giorni di prognosi, parliamo di lesioni gravi. La misura è colma. Ci rivolgeremo direttamente al Prefetto per trovare una soluzione che consenta a tutti di lavorare in serenità, di notte e di giorno, in un luogo che è deputato a curare le persone nel momento in cui  più ne hanno bisogno».

Dall’inizio dell’anno, questa è la terza aggressione violenta che viene denunciata dopo quelle di fine marzo e inizio settembre ma sono quotidiane le minacce e i momenti di forte tensione.

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