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Luminarie tardive: il Comuneeroga 10.000 euro in più
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Luminarie tardive: il Comune
eroga 10.000 euro in più

Su un punto sono tutti d'accordo: la macchina delle luminarie di Natale è partita tardi rispetto alla nuova formula dell'allestimento che, ripristinando ciò che avveniva fino al 2012, ha

Su un punto sono tutti d'accordo: la macchina delle luminarie di Natale è partita tardi rispetto alla nuova formula dell'allestimento che, ripristinando ciò che avveniva fino al 2012, ha visto le associazioni di categoria chiedere un contributo di 50 euro ai singoli commercianti per cofinanziare l'addobbo luminoso. Risultato? Il ponte dell'Immacolata, per tradizione l'avvio ufficiale dello shopping natalizio, è arrivato in una città spenta, senza luci, e con la sola presenza di alcune giostre, tra piazza Statuto e Astesano, preposte ad offrire un po' di atmosfera natalizia. Il contributo dei commercianti per pagare le luminarie, infatti, dovrebbe servire a garantire la copertura finanziaria per l'appalto alla ditta Guagliata di Genova: ma quanti soldi arriveranno? Nessuno, soprattutto il Comune, pare saperlo con certezza. L'adesione dei negozianti, tramite le quattro associazioni di categoria (Ascom Confcommercio, Confeserecenti, Confagricoltura e Confcooperative) sarebbe, però, inferiore a quanto stimato a fine ottobre, quando si è iniziato a discutere del Natale astigiano. Così, mercoledì mattina, in tutta fretta, l'assessore al Commercio Marta Parodi ha portato in Giunta una piccola variazione di bilancio per reperire ulteriori 10.000 euro da dirottare d'urgenza sulle luminare natalizie. Tutto questo nonostante il Comune avesse già impegnato 20.000 euro (più garantire il pagamento dell'elettricità), cui si sono aggiunti 12.000 euro da parte della Camera di Commercio e circa 8.000 euro dalle associazioni di categoria. Solo così, con la copertura finanziaria certa e al di là di quanto raccoglieranno le associazioni, l'installazione delle luminarie è iniziata e dovrebbe terminare entro domani, sabato 12 dicembre.

«Mancava un pezzo di budget»
Dal Comune ai rappresentanti delle associazioni di categoria, tutti riconoscono che fosse auspicabile accendere le luminarie entro il ponte dell'Immacolata. «Purtroppo ci siamo resi conto solo alla fine che mancava un pezzo di budget – commenta l'assessore Parodi – Quindi ci siamo posti il problema di reperire i fondi necessari. L'abbiamo fatto, alzando la quota del Comune da 20.000 a 30.000 euro». Senza questi soldi non sarebbero partiti gli allestimenti e il Natale sarebbe stato quasi certamente privo delle tradizionali luminarie.
«Noi, come Camera di Commercio, abbiamo garantito la nostra quota – aggiunge Maurizio Rasero a nome dell'Ente di piazza Medici – ma non abbiamo avuto un ruolo operativo ed è ovvio che non si può essere contenti di quanto accaduto».
«Il pacchetto pubblico delle luminarie non è partito in tempo» taglia corto Gioachino Falcone, direttore di Confesercenti, senza aggiungere ulteriori commenti. Anche per Claudio Bruno, direttore di Ascom Concommercio, «si doveva partire prima per allestire le luminarie e, così facendo, forse non saremmo finiti in questa situazione».

Fioccano le polemiche e c'è chi interpella il sindaco
Intanto non si contano le lamentele, le critiche e gli affondi contro la macchina degli addobbi, e non solo su Facebook dove si alzano facilmente polemiche sui temi più disparati. Anche alcuni politici sono intervenuti sul caso, censurando quanto accaduto e chiedendo spiegazioni direttamente al sindaco.
«Ritengo assolutamente inaccettabile che una città con giuste ambizioni turistiche si presenti in questo modo desolante» commenta Andrea Giaccone, segretario provinciale della Lega Nord.
Tra i banchi del consiglio comunale sono Angela Quaglia (Forza Italia) e Maurizio Lattanzio (Lista Civica) a bacchettare l'amministrazione per quanto accaduto. In una lunga interpellanza, i due consiglieri chiedono spiegazioni e vogliono sapere il motivo per cui, l'8 dicembre, le luminarie non fossero ancora installate. «Perché è stato chiesto ai commercianti di versare 50 euro, a titolo contributivo per l'installazione delle luci, nonostante l'ultima manovra di bilancio abbia annotato entrate straordinarie relative ai contributi statali sbandierate alla città, peraltro, come un grande risultato economico?» chiedono Quaglia e Lattanzio in uno dei punti dell'interpellanza. Il costo totale degli addobbi, secondo quanto riportato nella delibera di Giunta di mercoledì, ammonterà a circa 60.000 euro ricalcando esattamente l'allestimento dell'anno scorso.

I commercianti non hanno risposto abbastanza?
Nel 2013 e 2014 i contributi per le luminarie non erano stati chiesti perché Ascom e Confesercenti decisero, di comune accordo, di accollarsi le spese, dando ossigeno ai negozianti in un momento di forte crisi economica. Prima del 2013 le luci di Natale venivano pagate dai negozianti e sembra che, alla fine, il problema sia stato proprio quello di tornare a chiedere l'obolo dopo due anni di esenzione, con l'acqua alla gola per affidare l'appalto, ma senza la certezza matematica di conoscere per tempo l'ammontare della cifra raccolta. In un comunicato stampa del Comune, diramato il 3 dicembre, si indicava come tempo utile per aderire e concordare con le associazioni di categoria il versamento del contributo, l'8 dicembre. Ad opinione di molti, troppo tardi per questo genere di interventi. «Il prossimo anno partiremo sicuramente prima dell'estate, così non dovremmo avere intoppi» aggiunge l'assessore Parodi confermando l'avvio degli addobbi 2015. A ciò si aggiunga che, in tutta la vicenda, non ha avuto un ruolo pregnante il Centro Commerciale Naturale, andato in liquidazione circa due mesi fa.
Intanto, mercoledì, oltre ad accendersi le prime luminarie in corso Alfieri, è stato addobbato e illuminato l'albero di piazza San Secondo finanziato dalla Cassa di Risparmio di Asti.
Domani, sabato, si apriranno i mercatini di Natale sia sotto i portici Anfossi che in piazza San Secondo dove, per la prima volta, saranno ospitate le bancarelle degli hobbisti.

Riccardo Santagati

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