Il corpo trovato questa mattina a 2 km dalla casa di Elena Ceste non è identificabile in altro modo: nessun vestito o altre tracce. Nessuna conferma che si tratti della donna scomparsa da Motta ma gli inquirenti attendono gli esami genetici previsti per la prossima settimana
Solo qualche ossa e niente più. E' questo ciò che rimane del corpo rinvenuto questa mattina lungo il rio Mersa in località Chiappa, vicino Isola d'Asti. I resti umani sono stati trovati durante lavori di bonifica effettuati da alcuni cantonieri del Comune di Isola.
Come già riportato poco dopo la macabra scoperta, non si tratta di un corpo completo ma di pochi resti di ossa (tra cui il cranio), senza alcuna traccia di vestiti o oggetti personali che possano rendere più facile l'identificazione del morto. Il corpo, che era nascosto sotto acqua e terra, sarebbe stato per mesi alla mercé delle intemperie e di animali selvaggi. Sarà solo attraverso l'esame del Dna che gli inquirenti potranno stabilirne il sesso e, auspicabilmente, l'identità.
Il fatto che il luogo del ritrovamento, ora interdetto, si trovi ad appena 2 km da Motta e dalla casa di Elena Ceste ha subito fatto pensare alla donna sparita il 24 gennaio scorso. Bisognerà però attendere l'esito dell'esame genetico per dire se si tratti effettivamente di Elena (ogni ipotesi è al vaglio degli inquirenti che non si sbilanciano in nessuna delle possibilità) oppure dell'uomo scomparso pochi giorni dopo Elena e non ancora ritrovato.
Nel frattempo in zona sono tornate le televisioni nazionali e i giornalisti dei principali programmi di approfondimento che, in questi lunghi 8 mesi, hanno trattato della scomparsa di Elena e dei vari avvistamenti, tutti infondati, che l'hanno segnalata in diverse parti d'Italia ma anche all'estero.
Il giallo, quindi, resterà ancora aperto almeno fino a quando la procura e i carabinieri non avranno in mano i risultati genetici attesi per la prossima settimana.
Riccardo Santagati