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Il "tesoro del diavolo" fa il giro delle tv
Cronaca

Il "tesoro del diavolo" fa il giro delle tv

Persino i due protagonisti di questa vicenda hanno oramai perso il conto dei giornalisti televisivi e di carta stampata che in pochi giorni, la scorsa settimana, si sono riversati a Tigliole per

Persino i due protagonisti di questa vicenda hanno oramai perso il conto dei giornalisti televisivi e di carta stampata che in pochi giorni, la scorsa settimana, si sono riversati a Tigliole per riprendere il luogo in cui, un mese fa, è stato ritrovato un piccolo tesoro in argento. Tutto è iniziato con Andrea Nosenzo e Marco Magrini, due studenti di Villafranca che, per festeggiare il loro diciottesimo anno di età, hanno deciso di raggiungere Venezia in canoa. Un'impresa che ha dell'eroico, visto che non si tratta di canoisti esperti, ma solo di due ragazzi pieni di coraggio e di voglia di dimostrare di farcela.

Appena partiti, percorrendo il rio Triversa, all'altezza del ponte di Tigliole, mentre tiravano su la canoa per farle superare un ostacolo pericoloso, si sono imbattuti in un oggetto duro e luccicante. Lo hanno tirato fuori dall'acqua e hanno scoperto che si trattava di un piattino in argento. Hanno cercato intorno fino a trovare un intero servizio in argento antico che, a giudicare dai segni lasciati dall'acqua, doveva trovarsi immerso nella melma da molto tempo. I ragazzi sono poi ripartiti per la loro avventura e, una volta tornati, hanno sporto denuncia di ritrovamento alla caserma dei carabinieri di Villafranca.

La notizia del ritrovamento, però, ha fatto ritornare alla mente la "Santona di Santo Spirito", una donna che, alla fine degli Anni Ottanta, aveva messo in piedi una sorta di setta religiosa i cui adepti (molti dei quali provenienti proprio dalla Valtriversa), dovevano spogliarsi di tutti i loro bene terreni gettandoli nell'acqua "purificatrice" dei fiumi e dei laghi. L'argenteria potrebbe essere stata gettata in acqua da qualcuno dei seguaci della "Santona". Comunque sia finito lì, i due ragazzi sperano che il tesoro non venga mai reclamato: in tal caso, fra un anno, ne torneranno in possesso e hanno già annunciato di volerlo vendere per finanziarsi la prossima avventura in canoa.

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