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Con "La serva padrona" di Pergolesi torna la grande lirica al Teatro Alfieri
Cultura e Spettacoli

Con "La serva padrona" di Pergolesi torna la grande lirica al Teatro Alfieri

Torna l’opera lirica al Teatro Alfieri con “La serva padrona” di Giovan Battista Pergolesi, che andrà in scena sabato sera alle 21 a cura dell’associazione torinese La Nuova Arca.

Torna l’opera lirica al Teatro Alfieri con “La serva padrona” di Giovan Battista Pergolesi, che andrà in scena sabato sera alle 21 a cura dell’associazione torinese La Nuova Arca. L’orchestra sarà quella della Nuova Arca Ensemble, diretto da Sonia Franzese, con Diego Mingolla al cembalo, per la regia di Tommaso Rotella. Sul palcoscenico il basso Alessandro Corbelli (Uberto), il soprano Linda Campanella (Serpina) e lo stesso Rotella (Vespone, mimo).

L’opera, definibile più propriamente come intermezzo buffo in due atti, è andata in scena per la prima volta al teatro San Bartolomeo di Napoli il 28 agosto 1733 quale intermezzo all’opera seria “Il prigionier superbo” dello stesso Pergolesi, ed il libretto fu ripreso successivamente da Paisiello che compose un’altra opera con lo stesso titolo. Da ricordare che nel 1752 la rappresentazione parigina di “La serva padrona” diede inizio alla disputa, passata alla storia come “Querelle des bouffons”, fra i sostenitori dell’opera tradizionale francese e quelli dell’opera italiana, che, durata due anni, determinò una rapida evoluzione del gusto musicale in Francia.

La trama: Un ricco e attempato signore di nome Uberto ha al suo servizio la giovane e furba Serpina che, con il suo carattere prepotente, approfitta della bontà del suo padrone. Uberto, per darle una lezione, le dice di voler prendere moglie: Serpina gli chiede di sposarla, ma lui, anche se è molto interessato, rifiuta. Per farlo ingelosire Serpina gli dice di aver trovato marito, un certo capitan Tempesta, in realtà il servo Vespone che ha il ruolo di mimo, che, travestito da soldato, chiede a Uberto una dote di 4000 scudi. Per non pagarli Uberto si sposa Serpina, la quale da serva diventa finalmente padrona.

La New Arca Orchestra è stata costituita nella stagione 2007-2008 da giovani musicisti delle orchestre piemontesi, diretti da Claudio Desderi per l'esecuzione del "Don Giovanni" andato in scena il 17 maggio al Teatro Alfieri di Asti. Nella prossima stagione l'orchestra si esibirà nella "Cenerentola" di Rossini. L'idea nasce dal presidente e direttore artistico della Nuova Arca Armando Caruso e dalla collaborazione del contrabbassista Francesco Violato e del violoncellista Dario Destefano. Si tratta di una formazione ricca di temperamento cui è data l'opportunità di esibirsi nelle stagioni della Nuova Arca, non soltanto in campo operistico.
I biglietti, in vendita al botteghino del Teatro Alfieri, costano 20 euro per platea, barcacce e palchi, 15 euro per il loggione.

Aldo Gamba

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