Spaccate, furti e rapine. Sono questi gli eventi criminosi che continuano a registrarsi in maggior numero nel territorio Astigiano. I ladri fanno visita a negozi, ditte e appartamenti e non
Spaccate, furti e rapine. Sono questi gli eventi criminosi che continuano a registrarsi in maggior numero nel territorio Astigiano. I ladri fanno visita a negozi, ditte e appartamenti e non risparmiano neppure sedi di associazioni, enti e parrocchie.
Al Don Bosco, nel mese di dicembre, due furti in meno di dieci giorni. La prima volta alle tre del pomeriggio. I ladri hanno smontato i vetri di una porta d'ingresso e si sono intrufolati nell'ufficio dell'economo, portandosi via del denaro. La seconda volta è accaduto di sera, tra le 22,15 e le 23,30. Ci si è accorti dell'intrusione dei ladri quando un sacerdote della comunità salesiana, intorno alle 23,30, era rientrato negli uffici per chiudere ed inserire l'antifurto. Entrando, ha calpestato frammenti di vetro, rendendosi così conto che qualcosa non andava. I malviventi erano passati attraverso il sagrato e avevano sfondato la porta di accesso ai locali; poi avevano spaccato altre due porte, entrando in un paio di uffici. E' stato portato via un computer portatile, ritrovato poco più tardi dalla polizia ferroviaria in stazione e restituito alla parrocchia.
Ladri anche nella sede dell'Asti Calcio, che si trova presso lo stadio comunale "Censin Bosia", dove ignoti hanno rotto il vetro di una finestra e sono entrati negli uffici, portandosi via un computer, due smartphone e del denaro. Lungo l'elenco dei furti in abitazioni, in città e nei paesi. Ma nel mirino dei malviventi ci sono state anche aziende (due nella zona industriale di corso Alessandria) e negozi del centro cittadino. Il giorno di Santo Stefano erano le 18 quando una banda ha tentato la "spaccata" al negozio dell'orologiaio "Castino" di via Pelletta, la via che congiunge piazza Astesano e via Garibaldi. Sconosciuti sono entrati con un'auto nella via e rapidamente sono scesi: con una grossa mazza hanno preso a colpire la vetrina. L'allarme è subito scattato e hanno così dovuto desistere dai loro propositi: sono fuggiti con la stessa auto con cui erano entrati in via Pelletta.
Al negozio "Il filo di Arianna" di via Prandone, pochi giorni dopo, erano circa le 21,30 quando i ladri si sono fatti strada nel locale, sfondando la vetrina d'ingresso e procurando un danno per quasi 3 mila euro. Tra gli episodi più inquietanti del mese di dicembre due rapine. La prima ha visto vittima la titolare del locale "Coccodé" di piazza Roma, mentre stava rientrando nella sua abitazione in centro città. Due uomini l'hanno sorpresa alle spalle e, mettendole una mano sullla bocca per impedirle di chiedere aiuto, le hanno strappato la borsa, fuggendo con un bottino di circa 3 mila euro.
Momenti di paura anche al negozio di telefonia "3" di corso Alfieri (nei pressi di piazza Santa Maria Nuova). Quattro uomini hanno fatto ingresso nell'esercizio commerciale e hanno finto di essere interessati all'acquisto di un telefono. Quando la negoziante si è spostata nel retro, l'hanno seguita e bloccata, arraffando il contante dell'incasso, circa 2 mila euro, ricariche telefoniche per 900 euro, tablet ed anche la borsa della signora. Nella cronaca del fine settimana c'è da registrare anche uno scippo ad una donna, che ha visto protagonista in positivo, però, un uomo, di cui neppure la vittima e le forze dell'ordine conoscono il nome, che in auto ha inseguito gli scippatori ed è riuscito a recuperare la borsa e a restituirla alla sua proprietaria.
Nel bilancio del mese di dicembre anche un nuovo attentato incendiario alla Riserva naturale speciale di Valle Andona, Valle Botto e Val Grande, nel territorio di Camerano Casasco. Il modo di agire è stato lo stesso usato negli episodi che erano avvenuti nella primavera dello scorso anno. Anche nell'ultimo caso è stato impiegato del liquido infiammabile (probabilmente olio esausto) per appiccare l'incendio agli arredi dell'area attrezzata che si trova in località Bastia. Una mano ignota ha divelto il pannello informativo, scaraventandolo su uno dei tavoli con panche, e ha acceso il fuoco. Sono state anche lasciate scritte ingiuriose (agli indirizzi più vari e in parte subito rimosse) sui muri della chiesetta campestre che si trova proprio vicino alla zona di sosta. Bruciata anche una siepe perimetrale. I danni potrebbero superare questa volta i 5 mila euro.
Marta Martiner Testa