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Obiettivo export, 13 milioni di eurodalla Regione per le imprese
Economia

Obiettivo export, 13 milioni di euro
dalla Regione per le imprese

Il mercato interno è stagnante, per cui, come è ormai noto, cercare commesse all’estero non è più “una” soluzione per contrastare la crisi economica che imperversa dal 2008, ma “la”

Il mercato interno è stagnante, per cui, come è ormai noto, cercare commesse all’estero non è più “una” soluzione per contrastare la crisi economica che imperversa dal 2008, ma “la” soluzione per eccellenza. Il problema è come raggiungere questo obiettivo, dato che il percorso non è semplice, soprattutto per le piccole e medie imprese, per le micro imprese o per le ditte artigianali. E proprio in particolare per loro è stato pensato il Piano di internazionalizzazione promosso da Regione e Camere di Commercio del Piemonte con il supporto operativo del Centro estero per l’internazionalizzazione del Piemonte,  presentato ieri (giovedì) a Palazzo Borello.

Introdotti dal presidente della Camera di Commercio di Asti, Mario Sacco, sono stati diversi i relatori che hanno illustrato il piano triennale strategico che si declina in una serie di azioni a favore delle imprese, tra cui la dirigente regionale Giulia Marcon, e il direttore generale del Ceipiemonte Giuliano Lengo, accompagnato dallo staff tecnico che gestirà il piano.
«L’export piemontese – ha esordito la Giulia Marcon, dirigente regionale – è una realtà importante ma attuata da pochi soggetti; noi vogliamo che lo sia ancora di più e, soprattutto, realizzato da più soggetti. Per questo presentiamo un piano che comprende un sistema di strumenti diversi, da quelli più semplici a quelli più articolati: progetti integrati di filiera (pif) e progetti integrati di mercato (pim)».

I progetti integrati di filiera, per i quali si sono aperti in questi giorni i bandi di adesione, sono complessivamente 16. A quelli già consolidati nel tempo (tra cui automotive, Ict, aeronautica) se ne sono aggiunti altri che vanno dai componenti per l’industria del bianco e del freddo all’editoria e ai servizi per la salute. Tra le novità si segnala il progetto per il settore agroalimentare – scadenza adesioni 19 aprile – che è destinato a 85 aziende produttrici di alimenti (inclusi distillati), semilavorati e ingredienti per l’industria alimentare e a 25 imprese che fabbricano macchine agricole, oppure macchinari, impianti, tecnologie per l’industria alimentare e delle bevande o che forniscono servizi al comparto HO.RE.CA. All’iniziativa possono inoltre aderire fino ad un massino di 20 micro imprese innovative in fase di start up, le quali saranno affiancate da esperti nella elaborazione progetti e di veri e propri business plan per l’estero. Sono invece escluse dal Pif le cantine che producono, commercializzano e imbottigliano il vino: a queste sono specificamente destinati i fondi per l’internazionalizzazione dell’OCM Vino.

I progetti integrati di mercato si rivolgono ad aziende di settori diversi che guardano con interesse alla possibilità di esportazione in una specifica area geografica: il Ceip ha individuato 15 zone del mondo sul quale concentrare l’attenzione, dall’Europa al Nord America, dai Balcani al Golfo Persico, dal Nord Africa al Brasile, senza dimenticare Russia, India, e Cina. I bandi relativi a questi progetti saranno pubblicati entro una decina di giorni.
In entrambi i casi il Ceip garantisce sopporto, accompagnamento, affiancamento, formazione, supporto all’avvio dei contratti di rete e vari altri tipi di aiuto destinati alle aziende che, una volta effettuata la domanda, saranno selezionate. Per informazioni rivolgersi al Ceipiemonte, tel. 011/6700511, info@centroestero.org o sul sito ufficiale del Cei.

Elisa Ferrando

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