Pasqua/ Fiesa-Confesercenti: Vendite alimentari giù del 10%
“Meno agnello e frutti di mare, resistono prodotti artigianali”
Roma, 29 mar. (TMNews) – Pasqua bassa, consumi al ribasso. Nemmeno le prossime festività pasquali sfuggono al generale calo della spesa delle famiglie italiane: secondo le stime degli operatori, le vendite alimentari per la Pasqua segneranno una contrazione media molto pronunciata, nell’ordine del 10%. La stima è di Fiesa, l’associazione di categoria Confesercenti che riunisce gli esercenti specialisti di alimentazione.
Le aspettative sono improntate a forte preoccupazione: sulla base degli ordini ricevuti fino a ora, gli esercenti Fiesa si attendono una sostanziale diminuzione delle vendite totali rispetto a Pasqua 2012, anche se sulla spesa finale inciderà molto l’aspetto meteorologico, cui è legata la variabile dell’eventuale praticabilità del ponte pasquale. La crisi economica, occupazionale e politica ha compresso il reddito globale delle famiglie italiane. Un fattore che, insieme alla lunghezza estenuante del periodo di difficoltà, ha contribuito a generare un clima di pessimismo, di cui risente anche il mercato dei prodotti tipici della Pasqua.
Nello specifico, sul fronte dei dolci tipici della ricorrenza, i panificatori e i pasticceri Fiesa prevedono una riduzione media degli acquisti tra il 5% e il 7% per le colombe, mentre un calo del 8% interesserà gli acquisti di uova. Stabile invece la nicchia delle pizze pasquali, dolci e salate. Meglio dovrebbero andare i prodotti artigianali: i clienti li preferiscono per l’alta qualità e perché gli operatori, per mantenersi competitivi e conservare quote di mercato, abbassano i prezzi tagliando sulla propria marginalità.
Lieve calo anche per le carni, con stime che variano in modo significativo a seconda della tipologia di prodotto esaminata: pressoché inalterate le vendite delle carni bianche – soprattutto polli e tacchino – mentre ci si aspetta una contrazione del 10% per gli agnelli. Sui salumi si registrerà una lieve flessione, di circa il 5%, in parte ascrivibile alle incertezze legate alle condizioni di praticabilità del ponte pasquale.
Non sfuggono al calo generale neanche le vendite di pesce, (-3%), nonostante la diminuzione dei prezzi (fino al -10%) che ha riguardato il pesce d’allevamento e le vongole in particolare. Stabile il consumo di pesce azzurro, mentre calano decisamente gli acquisti di crostacei e frutti di mare (-8%).
Stime in ribasso (-3%) anche per le vendite dei vini. Il settore è tra quelli che hanno maggiormente risentito della forte crisi economica e della perdita di potere d’acquisto dei cittadini, che depotenzia il mercato in termini di valore. Rimangono stabili, comunque i vini di qualità da regalare. Tutta la nicchia della regalistica alimentare, dagli alcolici di pregio ai cesti regalo, sembra indirizzata verso una sostanziale stabilità delle vendite.