Un pacchetto di norme sulla scuola che comprende anche interventi per contenere la spesa per listruzione a carico delle famiglie. E quanto prevede il decreto legge approvato lunedì dal
Un pacchetto di norme sulla scuola che comprende anche interventi per contenere la spesa per listruzione a carico delle famiglie. E quanto prevede il decreto legge approvato lunedì dal Consiglio dei ministri, che cerca di andare nella direzione di limitare i costi che i genitori devono sostenere per mandare i figli a scuola, anche in considerazione del periodo di crisi economica che sta vivendo il Paese. Un problema che si è sentito anche questanno, e a causa del quale le famiglie si trovano a spendere cifre alte ogni anno, dal corredo, che va dallo zaino agli articoli di cancelleria, ai libri. E se, per quanto riguarda il primo ambito, le possibilità di scelta – e di risparmio – sono variegate, e possono partire da una corretta educazione dei ragazzi ad evitare gli sprechi, nel secondo caso, invece, si riducono (essendo vincolate allelenco di testi scelti dai docenti), per cui sono legate essenzialmente al tradizionale mercato dellusato e agli sconti proposti ultimamente da alcuni grossi gruppi commerciali.
E a dimostrazione che il problema è sentito il fatto che il Consiglio dei Ministri ha inserito il caro libri allinterno del decreto, che prevede innanzitutto la possibilità di avere testi in comodato duso: 8 milioni verranno usati per finanziare lacquisto, da parte di licei e istituti professionali, di libri di testo ed e-book da dare in comodato duso agli alunni più disagiati economicamente. Inoltre gli studenti potranno usare anche i libri delle edizioni precedenti, dando così spazio alla compravendita dei libri usati. Ma i docenti, volendo, potranno anche sostituire i libri con altri materiali, come estratti fotocopiati, diminuendo così i costi complessivi dei libri da acquistare. I tetti di spesa dovranno essere assicurati dai dirigenti scolastici, che potranno mettere il veto alle delibere del collegio dei docenti che superano certi limiti. Questo per quanto riguarda il futuro, ma il panorama attuale è ben diverso, anche se la questione è stata, negli anni, affrontata più volte dal Ministero dellIstruzione. Il primo ad occuparsene è stato il Ministro Luigi Berlinguer, che che ha introdotto i tetti di spesa per lacquisto dei libri scolastici fin dal 1999, con un margine di tolleranza del 10%. Il tetto può essere adeguato ogni anno allaumento dellinflazione, ma lattuale Ministro, Maria Chiara Carrozza, lha tenuto sui livelli dellanno scorso.
«E vero – conferma Ugo Rapetti, dirigente scolastico dellistituto Castigliano – il tetto esiste da anni, e prevede cifre massime diverse a seconda dellindirizzo di studio e della scuola. Cifre che già il collegio docenti, quando si riunisce a maggio per definire la dotazione di libri dellanno scolastico successivo, deve rispettare». Anche se, in concreto, lescamotage per superarlo cè, aggiungendo alla lista i cosiddetti testi consigliati. Altro aspetto, quello delle nuove edizioni proposte dalle case editrici, questione cui il Ministero dellIstruzione, questa volta con il Ministro Maria Stella Gelmini, aveva cercato di porre rimedio, imponendo che un libro adottato dovesse rimanere tale per 5 anni (scuola media) e per 6 (scuola superiore), fissando poi lavvento del libro digitale dal 2012. «La norma che prevede la permanenza del testo adottato esiste ancora, anche se è cambiata a livello di tempistica – conferma Rapetti – ma rimane comunque il fatto che le nuove edizioni continuano ad uscire, e prevedono dei cambiamenti che rendono decisamente complicato lutilizzo in classe di vecchie e nuove versioni se, per qualsiasi ragione, non tutti i ragazzi sono riusciti a trovare la stessa edizione».
Per quanto riguarda, infine, il libro digitale, la questione finora è rimasta in bilico. Il Ministro Francesco Profumo aveva spinto in questa direzione, proponendo lavvento di libri solo digitali dallanno scolastico 2014/2015. Ma la norma è stata impugnata al Tar dagli editori, per cui ora siamo in una sorta di limbo. Come spiega il dirigente scolastico Ugo Rapetti. «Da questanno scolastico – spiega – siamo obbligati ad adottare libri cartacei che, però, abbiano anche una versione digitale, ovvero devono essere dotati di password per scaricare file aggiuntivi o esercizi. Personalmente penso possa essere utile, ma non mi trovo daccordo sullavvento delle sola versione digitale, in quanto sono convinto che il libro cartaceo faciliti i meccanismi di apprendimento». Fatta questa premessa, i conti in tasca li hanno fatti, come sempre, le famiglie, e gli studi a questo riguardo non mancano. LOnf (Osservatorio nazionale federconsumatori) ha monitorato il costo dei materiali necessari agli alunni. In base allindagine, «la spesa per il corredo scolastico è passata dai 488 euro dello scorso anno ai 499,50 di questanno, con un rincaro del +2,4%. Ad aumentare in misura maggiore sono stati soprattutto i prezzi di zaini, astucci pieni, borse a tracolla (sempre più di moda tra i ragazzi, specialmente alle superiori). Sono rimasti pressoché invariati i prezzi di matite, quadernoni e quaderni».
Più rassicurante, invece, il rapporto di Adiconsum e Klikkapromo che, pur segnalando rialzi per alcuni articoli, fissa la spesa standard a 140 euro. Tornando a Federconsumatori, lindagine afferma che, per quanto riguarda i libri di testo, «questanno, mediamente, per i libri più due dizionari si sono spesi 521 euro per ogni ragazzo (+2,8% rispetto allo scorso anno), calcolo effettuato prendendo in considerazione medie inferiori, licei ed istituti tecnici. Per alcune classi gli aumenti sono però più marcati. E questo il caso, ad esempio, degli alunni della prima media e della prima liceo, i quali hanno dovuto far fronte ad aumenti del 5-6%. Ad esempio, uno studente di prima liceo ha speso per i libri di testo più quattro dizionari 787 euro (il 6% in più rispetto allo scorso anno) – caso limite, comunque, in quanto considera un ragazzo che deve acquistare nuovamente i dizionari di italiano, latino, e due linque straniere, ndr – che, aggiunto alla spesa del corredo, ha fatto volare il conto a 1.286 euro».
Elisa Ferrando