Si tratta di una società che opera nel settore della costruzione di strade, con sede in provincia di Asti, ricorsa al "trucco" delle false consulenze per evadere le tasse nel periodo 2005-2010. Il nome della società era fra quel centinaio che i militari hanno scaricato dai computer dello studio Sorgente per svolgervi sopra accertamenti più approfonditi
Ancora un altro cliente dello studio Sorgente finito nei guai per un'evasione dalle proporzioni enormi. Si tratta di una società che opera nel settore della costruzione di strade, con sede in provincia di Asti, che, come molti altri clienti dello studio del commercialista, è ricorsa al "trucco" delle false consulenze per evadere le tasse.
Secondo una prima stima fatta dai militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Asti al termine della verifica fiscale, si parla di quasi 9 milioni di euro sottratti alla tassazione nel periodo 2005-2010. Una cifra importante riconducibile quasi integralmente alle false consulenze. Il nome della società era fra quel centinaio che i militari hanno scaricato dai computer dello studio Sorgente per svolgervi sopra accertamenti più approfonditi.
Come noto, le false consulenze venivano prodotte da parenti o amici fidati e andavano a pesare fra i costi del bilancio in modo da abbassare sensibilmente l'imponibile sul quale pagare le tasse. I pagamenti dei compensi delle consulenze venivano sempre dati oltre i 5 anni, periodo oltre il quale scattava la prescrizione. Così la consulenza veniva contabilizzata subito, nell'anno in corso, ma il pagamento reale della prestazione non avveniva mai e non poteva essere controllato perchè superava i cinque anni.
Nel caso di questa società, però, gli amministratori si erano resi conti dell'enormità dell'evasione e, temendo una verifica (ma prima dell'arresto di Sorgente), avevano cercato di trasformare artatamente il debito in finanziamento soci per far sì che risultasse in qualche modo il pagamento delle consulenze a suo tempo firmate. Ma facendolo sotto forma di restituzione, non creava base imponibile al "consulente" che quindi non ci pagava le tasse sopra.
Daniela Peira