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Ad Asti ripartono i mercati di quartiere: oggi un banco in piazza del Palio

Oltre cento clienti serviti dall’unica attività presente in piazza – Rasero chiuderà ogni negozio nei giorni di Pasqua e Pasquetta

Emergenza Covid-19: ad Asti torna il primo banco in un mercato

Ha fatto molto discutere nei giorni scorsi la decisione presa dal sindaco Maurizio Rasero di “riaprire i mercati” dopo alcune settimane di chiusura dovuta all’emergenza sanitaria in corso. Rasero aveva annunciato l’intenzione di riaprire i banchi dei mercati di quartiere, solo per i generi alimentari, adottando una serie di misure precauzionali straordinarie: pochi clienti per volta, transenne intorno agli ambulanti, accessi controllati dalla polizia municipale e dagli alpini e, da ultimo, mascherine e guanti per tutti i clienti che altrimenti non avrebbero la possibilità di fare la spesa. La riapertura di questi mercati, che Asti aveva chiuso, ma che altre città hanno continuato a far svolgere, pur con le dovute limitazioni, ha creato una vivace querelle cittadina tra favorevoli e contrari. Tra questi anche un primario dell’ospedale Cardinal Massaia di Asti, il dottor Marco Scaglione, protagonista – suo malgrado – della diffusione di un parziale audio da una chat su WhatsApp nel quale si è dichiarato contrario alla riapertura sottolineando come la situazione sia «drammatica».

Il PD: troppo presto riaprire i mercati

Anche molti cittadini, specie sui social, hanno contestato al sindaco di aver preso una decisione troppo rischiosa, e non è mancata la querelle politica. La consigliera Maria Ferlisi (PD) è intervenuta sul caso: «Sono perfettamente cosciente che le misure per contenere il Coronavirus stanno mettendo a dura prova l’economia cittadina, compresi i piccoli agricoltori che ci fornivano prodotti a km 0, e ne sono molto preoccupata. Ma, per favore, pazientiamo ancora qualche tempo. Secondo me non è ancora ora neppure di uscire in passeggiata con i bambini, non è il momento, si deve aspettare che la situazione migliori. I dati sono allarmanti, non abbassiamo la guardia proprio adesso, potrebbe rendere vano lo sforzo che tutti, nessuno escluso, stiamo facendo con grande sacrifici. Ci sono azioni desiderate che possono sembrare fattibili, ma si rischia di far passare il messaggio sbagliato che la situazione stia migliorando. Non è così e non è il momento per allentare la presa».
Rasero ha tagliato corto sulle polemiche, scritto alla Regione e all’Asl per chiedere se la riapertura dei mercati rionali, con pochi banchi, potesse creare percoli ottenendo, pur con delle prescrizioni e accorgimenti, il via libera.

In piazza del Palio c’era un solo banco

Lunedì mattina il sindaco ha fatto una diretta su Facebook alle 10, insieme al vice sindaco Marcello Coppo, mostrando in che cosa si è tradotta la “riapertura” dei mercati: un solo banco di frutta e verdura, in piazza del Palio, trincerato e controllato a vista dagli alpini e dalla polizia municipale. «Si entra nell’area due per volte, con mascherine e guanti obbligatori e si sta dietro a una linea anche per farsi consegnare la merce – commenta Rasero – Domani il mercato sarà in via Gozzano con 6 produttori locali e mercoledì sarà di nuovo qui in piazza del Palio con i banchi di alimentari, frutta e verdura. Arrivo a dire che se oggi ci fossero stati un paio di banchi in più non avremmo avuto neanche la coda delle persone, pur nel rispetto delle distanze». Oltre cento i clienti serviti tra le 8 e le 12.30.

Negozi chiusi a Pasqua e Pasquetta

Intanto il sindaco è in procinto di firmare nuove ordinanze con ulteriori limitazioni agli spostamenti dei cittadini molti dei quali, specie negli ultimi giorni, sembrano non aver ancora capito la gravità della situazione continuando ad andare in giro, non solo in auto, quando e come vogliono. I controlli ci sono, ma occorre fare di più. Rasero ha quindi deciso di chiudere tutte le attività commerciali della città nei giorni di Pasqua e Pasquetta (anche per dare ai dipendenti dei supermercati due giorni di tranquillità), ma ha inoltre scelto di intervenire su ulteriori aspetti: chiederà alle medie e grandi superfici di vendita di pulire spesso i piazzali antistanti dai rifiuti di guanti e mascherine «che qualche maiale butta per terra» rischiando di poter creare pericoli di contagio per gli altri; inoltre chiederà, sempre con un’ordinanza, di impedire alle auto con più persone a bordo di parcheggiare nei piazzali dei supermercati, salvo comprovate necessità urgenti, come può esserlo dover portare il figlio minorenne con sé per fare la spesa non potendolo affidare a nessuno. «Troppi fanno i furbi – spiega il sindaco – tipo mariti e mogli che arrivano insieme, fanno finta di non conoscersi, prendono due carrelli e poi si incontrano dentro al supermercato». Infine ci sarà l’obbligo per chi va a fare la spesa nei negozi di indossare guanti e mascherine.

Nuovi obblighi anche dalla Regione Piemonte

Anche il presidente del Piemonte Alberto Cirio ha deciso di adottare nuove misure per il contenimento del Coronavirus.
Da mercoledì sarà obbligatorio per il personale addetto alla vendita l’uso di dispositivi di protezione quali mascherina e guanti; verrà raccomandato ai singoli cittadini che entreranno in un esercizio commerciale o accederanno ad aree mercatali di utilizzare la mascherina o qualsiasi altro indumento a copertura di naso e bocca; si potranno utilizzare taxi e autonoleggi per la consegna a domicilio di beni, spesa e medicinali. Il servizio dovrà essere svolto nel rispetto di tutte le disposizioni anti contagio e avrà un tetto massimo di 7,50 euro per le consegne nel raggio di 2,5 km, 10 euro al massimo nell’ambito del medesimo comune e 15 euro al massimo nell’ambito di più comuni, non saranno consentiti ulteriori indennizzi o sovrapprezzi. Le persone addette all’assistenza di minori, anziani, ammalati o diversamente abili (baby sitter e badanti) potranno svolgere la propria attività. Chi svolge mansioni di collaborazione domestica (colf) potrà continuare solo in presenza di comprovate esigenze.

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Una risposta

  1. Idea brillante Signor Sindaco ! Ora ci spieghi come, dove e a che prezzo noi astigiani dovremmo procurarci le mascherine entro 48 ore e senza creare assembramenti. Non si potrebbe fare come da altre parti ? Ovvero chi non ha la possibilità (anche economica) di procurarsi la mascherina, possa coprirsi bocca e naso con altri mezzi ?

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