Usa/ Contro stupri indiane americane, più poteri a corti tribali
New York Times: repubblicani votino la legge
New York, 27 feb. (TMNews) – I repubblicani hanno l’opportunità di riguadagnare in parte la fiducia delle donne, dopo aver spesso mostrato la loro misoginia, riapprovando alla Camera – in una versione ampliata – il Violence Against Women Act, una legge del 1994 in difesa delle donne vittime di stupri, abusi sessuali in casa e stalking. La nuova versione comprende anche il diritto dei tribunali tribali di processare gli uomini non appartenenti alla comunità indiana (pellerossa), se accusati di violenza sessuale. A parlare della questione è il New York Times.
La legge, decaduta nel 2011 per l’opposizione del Grand Old Party al rinnovo, è stata ora riapprovata dal Senato e attende il via libera della Camera, a maggioranza repubblicana. Una legge che soprattutto garantisce maggiore protezione alle native d’America, ai migranti senza permesso, a omosessuali, bisessuali e transgender, e a tutte le categorie vulnerabili.
Da un rapporto del dipartimento di Giustizia – scrive il New York Times – emerge che una nativa americana su tre ha subito almeno uno stupro, e da molti altri emerge che tante donne indiane preferiscono non denunciare le violenze, visto che nel 67% dei casi non viene avviata un’azione legale. (segue)