In Russia le bollicine piemontesi sono percepite come prestigiose e gradite da un pubblico giovane, una presenza che merita consolidamento nonostante ci sia stato un calo di vendite dellAsti del 7,9%. In preda a una letterale Moscatomania sono stati invece gli Stati Uniti in tempi recenti, mentre il nord-ovest piemontese si segnala come piccolo consumatore rispetto ad altre zone della Penisola…
Oltre il 60% dei consumatori-tipo di Asti docg e di Moscato dAsti docg nel mondo sono donne. In Russia le bollicine piemontesi sono percepite come prestigiose e gradite da un pubblico giovane, una presenza che merita consolidamento nonostante, per questioni legislative che hanno limitato limportazione, ci sia stato un calo di vendite dellAsti del 7,9%. In preda a una letterale Moscatomania sono stati invece gli Stati Uniti, quantomeno in tempi recenti, una situazione però non più così rosea nel presente: gli stessi 12 mesi campione hanno visto un calo di vendite a stelle e strisce del 12%.
E in Italia? Zona non particolarmente consumatrice di Asti e Moscato sembra proprio essere il nord-ovest piemontese, là dove gli stessi vini vengono prodotti. Sono alcuni dati emersi dalla relazione di Giorgio Bosticco, direttore generale del Consorzio per la tutela dellAsti docg, nel suo intervento iniziale al convegno Un dolce brindisi al futuro, organizzato giovedì scorso al Foro Boario di Nizza Monferrato dal Consorzio in collaborazione con lEnoteca Regionale Colline del Moscato di Mango e lEnoteca Regionale di Canelli. Si trattava della prima tappa dellAnteprima Moscato dAsti e Asti 2012, proseguita questo fine settimana e fino al 16 dicembre con degustazione delle nuove annate in varie sedi.
Novità significativa sul fronte economico, laccordo interprofessionale grazie a cui i coltivatori di vigneti epici, cioè con pendenze oltre il 50% (27°) ricevono circa 1000 euro a ettaro in più, come riconoscimento delle difficoltà maggiori nel lavorare filari dove le macchine non possono arrivare e che, se abbandonati, provocherebbero seri rischi idrogeologici e perdite anche estetiche per il rinomato paesaggio langarolo e monferrino. Alla tavola rotonda coordinata dal giornalista Sergio Miravalle hanno preso parte, tra gli altri, il presidente del Coordinamento Terre del Moscato Giovanni Bosco e il presidente dellAssociazione Produttori delluva Moscato Giovanni Satragno, i presidenti delle due enoteche regionali, sindaci ed esponenti delle associazioni di coltivatori Coldiretti, Cia e Confagricoltura.
Oggetto del dibattito una valutazione dei dati esposti e una personale ragione per brindare al futuro. Su queste note, prima della cena, ha concluso il presidente del Consorzio Gianni Marzagalli: «Dobbiamo lavorare sullimmagine nel mondo di Asti e Moscato, consolidando la nostra presenza e puntando a nuovi mercati come la Cina, dando priorità alla qualità e lavorando in sinergia. Per massima trasparenza, sul sito web del consorzio saranno disponibili tutte le fatture di spesa sostenute».
Fulvio Gatti