Musy/ Un intreccio di moventi alla base dell’agguato
“indagato aveva maturato solido rancore”
Torino , 30 gen. (TMNews) – Si chiama Francesco Furchì, nato a Ricadi in provincia di Vibo Valentia, ed è accusato di aver sparato quattro colpi di pistola ad Alberto Musy, tendendogli un agguato nell’androne della sua abitazione lo scorso 21 marzo. Fermato questa notte dalla Squadra Mobile di Torino, secondo il procuratore capo Giancarlo Caselli, Furchì “agì con premeditazione e con motivi abbietti”. Alla base del gesto ci sarebbe un intreccio di tre moventi, secondo quanto riferiscono dalla Squadra Mobile torinese, un mancato appoggio da parte della vittima con riferimento ad un concorso per una cattedra universitaria a Palermo, la mancata nomina dell’indagato a cariche nel perimetro comunale, dopo che l’indagato aveva profuso il suo impegno nella campagna elettorale di Musy, in corsa per Palazzo Civico a Torino, e infine il mancato impegno di Musy nel reperire investimenti da convogliare in Arenaways.
“Si tratta ovviamente delle percezioni soggettive dell’indagato, che ha finito per maturare un solido rancore nei confronti della vittima”, ha precisato Caselli.