Salvare le imprese. Questo lappello lanciato nellambito della giornata di mobilitazione nazionale indetta ieri (lunedì) da Rete Imprese Italia, lassociazione che riunisce al suo
Salvare le imprese. Questo lappello lanciato nellambito della giornata di mobilitazione nazionale indetta ieri (lunedì) da Rete Imprese Italia, lassociazione che riunisce al suo interno cinque grandi organizzazioni datoriali: Casartigiani, CNA, Confartigianato Imprese, Confcommercio e Confesercenti. Ad Asti la manifestazione si è concretizzata in un incontro svoltosi alla Camera di Commercio, che ha ospitato liniziativa, alla presenza dei vertici delle associazioni di categoria coinvolte, dei rappresentanti delle Istituzioni locali, dei sindacati e di numerosi candidati alle prossime elezioni politiche.
A presentare la situazione di difficoltà in cui versano le imprese è stato Claudio Bruno, direttore provinciale di Ascom Confcommercio, che ha ricordato come, nel nostro Paese, ogni minuto muore unazienda. «Di queste morti ripetute – ha spiegato – sono responsabili la pressione fiscale, il mancato credito alle aziende che ne fanno richiesta e, infine, una burocrazia che con la sua macchinosità ostacola il lavoro». «Le piccole e medie imprese, che costituiscono la trama fondamentale del tessuto economico del nostro Paese, sono in ginocchio – ha aggiunto Aldo Pia, presidente provinciale Ascom Confcommercio – e le speranze di farcela si riducono. Oramai stanno chiudendo anche le aziende con una storia importante alle spalle. Per dare un segnale di ripresa occorre che ognuno si faccia carico della sua parte. Inoltre la politica non può solo fare del rigore lunico strumento».
Anche Biagio Riccio, presidente provinciale di Confartigianato, ha sottolineato la criticità del contesto nazionale, e ha indicato come soluzione sì laiuto di chi governa, ma anche la determinazione degli imprenditori a resistere ancora per questo 2013, anno che, secondo le previsioni, sarà durissimo. Infine, il presidente provinciale di Cna, Giuseppe Pulvino, ha ricordato quanto sia sempre più frequente «il fenomeno delle imprese che spariscono, ovvero che cessano lattività e non rispondono più al telefono perché non hanno nemmeno la capacità di sostenere i costi di una chiusura».
Quale la ricetta da adottare, quindi? «Lunica soluzione – ha aggiunto Gioacchino Falcone, direttore provinciale di Confesercenti – è stare uniti». Lo stesso spirito con cui Rete Imprese Italia si propone di perseguire obiettivi rivolti alla semplificazione normativa e allo snellimento burocratico, alla riduzione della pressione fiscale, ma non solo. Dare nuovo credito alle imprese e investire su infrastrutture ed energia per competere diventano i punti fondamentali da cui ripartire.
A concludere lincontro il Prefetto Pierluigi Faloni. «Credo che la situazione, delle imprese e non solo, si smuoverà se applicheremo un vecchio metodo, quello di scomporre problemi complessi in problemi semplici, così da affrontarli pezzo per pezzo e poterli risolvere».
Alessia Conti