Roma, 23 ago. (TMNews) – Se la produzione all’Ilva di Taranto dovesse essere ridotta ancora c’è il rischio di cassa integrazione per i lavoratori. Lo ha affermato il segretario nazionale della Uilm,
Roma, 23 ago. (TMNews) – Se la produzione all’Ilva di Taranto dovesse essere ridotta ancora c’è il rischio di cassa integrazione per i lavoratori. Lo ha affermato il segretario nazionale della Uilm, Rocco Palombella, secondo cui “la riduzione di produzione da 30mila a 20mila tonnellate di acciaio, vale a dire del 30%, per il momento garantisce un equilibrio precario. Ma è al limite della marciabilità – ha sottolineato – per poter garantire la sicurezza impiantistica e la possibilità di non ricorrere alla cassa integrazione”.
Ma se la produzione dovesse essere ulteriormente tagliata, ha aggiunto Palombella in un’intervista ad ‘Affaritaliani.it’, “a quel punto tutto tornerebbe in discussione. Verrebbe meno la sicurezza e la cassa integrazione diventerebbe quasi certa”.
“Fa ridere – ha evidenziato il numero uno della Uilm – l’idea che l’impianto possa tornare a essere gestito dal governo: senza il gruppo Riva lo stabilimento non ha ragione di esistere. L’azienda deve fare autocritica e cambiare linea di condotta, ma non spero non lasci Taranto”.