Roma, 24 ago. (TMNews) – Un nuovo mini-pacchetto per lo sviluppo, la riduzione del cuneo fiscale, misure “mirate” per i giovani e il riordino degli incentivi alle imprese. Sono alcuni dei temi
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Roma, 24 ago. (TMNews) – Un nuovo mini-pacchetto per lo sviluppo, la riduzione del cuneo fiscale, misure “mirate” per i giovani e il riordino degli incentivi alle imprese. Sono alcuni dei temi principali sul tavolo del consiglio dei ministri di oggi, che sarà concentrato sul rilancio della crescita. Un obiettivo che – insieme al taglio del debito pubblico e alla riduzione della spesa – sarà cruciale nella strategia di politica economica dei prossimi mesi. Sarà il primo Cdm dopo la breve pausa estiva, un incontro per riprendere subito l’attività e preparare i prossimi provvedimenti. “Un appuntamento – secondo il ministro del Lavoro, Elsa Fornero – che Monti ha voluto, senza l’affanno di un decreto da approvare, per una riflessione sui tanti tasselli per avviare il paese alla crescita”.
Alla riunione di questa mattina i ministri porteranno i ‘compiti per le vacanze’ fatti nelle ultime due settimane, dopo l’invito lanciato dal premier Mario Monti nel Cdm del 10 agosto. Ci sarà quindi un’analisi sui dossier dei singoli ministeri, con i nuovi provvedimenti da adottare e i progetti per l’autunno. Tra le prime misure che potrebbero essere varate già tra fine agosto e la prima settimana di settembre (il 5 è previsto l’atteso incontro tra governo e imprese), ci sono il piano Giavazzi per rivedere gli incentivi alle aziende e un nuovo mini-pacchetto per lo sviluppo, con interventi per l’agenda digitale, per le start-up e per le infrastrutture, con l’esenzione dall’Iva per le nuove opere. Meno probabile un’approvazione a breve per il piano Amato di revisione dei contributi a partiti e sindacati.
Dalla Fornero poi arriverà la proposta di un taglio del cuneo
fiscale e contributivo per le imprese “che valorizzano il
capitale umano”, aziende meritevoli nei rapporti coi dipendenti.
E si discuterà anche di un piano per i giovani, con misure –
secondo il ministro del Lavoro – “mirate e molto territoriali”,
senza spendere una “quantità eccessiva” di risorse.