Avvertimento Napolitano: Agenda Monti anche dopo voto ad aprile
Stabilità non dipende dalla legge elettorale ma dalla politica
L’Aja, 24 ott. (TMNews) – L’agenda Monti non potrà essere archiviata con le elezioni politiche di aprile. Giorgio Napolitano lancia due messaggi chiari ai partiti politici, il primo riguarda appunto la data del voto. Scontata formalmente visto che è quella la scadenza naturale della legislatura, ma non politicamente per chi ancora minaccia o finge di minacciare la tenuta del governo Monti. Governo la cui esperienza e il cui programma, ossia il rispetto degli impegni presi con l’Europa, questo è il senso dell’altro messaggio del Presidente della Repubblica, dovrà “inevitabilmente” essere “tenuto in considerazione” anche dal nuovo governo.
Il Capo dello Stato in visita nei Paesi Bassi ha voluto rassicurare il partner europeo, e soprattutto la sua opinione pubblica così scettica verso i paesi come il nostro in difficoltà a causa della crisi economica, che l’Italia “non avrà bisogno degli aiuti europei” e che anzi “finora non ha ricevuto un euro ma ha contribuito” a darli agli altri. Napolitano ha chiarito che in Italia, proprio grazie a Monti, sono state adottate misure serie perciò “non si deve fare di tutta l’erba un fascio, i paesi non sono tutti uguali”, ha garantito che “continueremo a fare la nostra parte” per uscire dalla crisi del debito. Un impegno evidentemente non a breve termine e che non potrà certo essere messo in discussione dal governo che verrà. Questo il senso delle parole pronunciate oggi all’Aja rispondendo ad una domanda sul legame tra stabilità di governi e sistema elettorale: “Mi auguro non manchi il senso di responsabilità nell’Italia post elettorale”, ha detto ribadendo la sua fiducia negli italiani e nel loro voto, “il resto però dipenderà dai partiti” e “in Italia, come è inevitabile e salutare, si dovrà tener conto della importantissima esperienza portata avanti nell’ultimo anno dal governo Monti”.
Secondo Napolitano poi “la soluzione di un governo stabile è il risultato di scelte e accordi politici”, perciò “anche la migliore legge elettorale non può garantire automaticamente un governo stabile”. Parole che, spiegano al Colle, chiariscono come non sia assolutamente questo il momento per un messaggio alle Camere sulla riforma del sistema di voto. L’iter è in corso e per il momento non ci sono novità tali da giustificare un intervento del Presidente, che del resto ha già fatto il possibile per spiegare alle forze politiche quanto sia necessario ascoltare le richieste degli elettori che criticano la legge attuale e ne chiedono una nuova. Ma il tempo per arrivare a una soluzione condivisa, come Napolitano ha sempre auspicato, si riduce ogni giorno che passa, forse per questo il pensiero del Presidente è già rivolto oltre, al prossimo governo, comunque venga eletto, e agli impegni che dovrà mantenere e che non dovrebbero essere messi in discussione neanche durante la campagna elettorale.