L.elettorale/Vizzini apre blog Grillo:Si vuole solo bloccare M5S
Il presidente della commissione accusa:Altro che Terza Repubblica
Roma, 7 nov. (TMNews) – “Riguardo a quello che sta succedendo qui, altro che Terza Repubblica… Stanno rimettendo i collegi della prima Repubblica, il proporzionale è un premio che non può prendere nessuno, perché 42,5 % sostanzialmente si sa che in questo momento non c`è né partito né coalizione che ci arrivi. Tre voti di preferenza, una parte di liste bloccate, che sarà più alta di quello che è scritto nella legge, per motivi tecnici che approfondendo si vedono subito. Per cui gli eletti della parte porcellinica saranno più di quelli che sono scritti nella legge, e se questa è la Terza Repubblica oggettivamente meglio mettere Andreotti Presidente del consiglio e ripartire dalla prima…”. Lo ha scritto il presidente socialista ex Pdl della commissione Affari Costituzionali Carlo Vizzini, nel post con cui si apre il blog di Beppe Grillo.
Un vero e proprio atto di accusa contro il tentativo di boicottaggio politico del MoVimento 5 Stelle da parte delle forze che ieri hanno approvato la nuova soglia stellare per ottenere il premio di maggioranza alla Camera che a giudizio di Vizzini sta guidando il lavoro sulla riforma elettorale, con obbiettivo principale quello di impedire ai grillini di accedere al premio se risultassero i più votati per il Parlamento.
“Sono il Presidente della commissione affari costituzionali, che sta seguendo la legge elettorale e sono anche – si autpresenta Vizzini sul blg nel post da lui intitolato ‘il lodo Grillo’- voglio ricordarlo, il Presidente di commissione che ha ospitato Beppe Grillo in audizione sulla legge di iniziativa popolare che era stata presentata con 250 mila firme, ritenendo che allora fosse giusto ascoltare la voce di chi aveva raccolto il consenso di tanta gente per presentare una legge popolare. Adesso stiamo discutendo la legge elettorale e il mio pensiero è che una legge elettorale debba essere fatta per migliorare il rapporto tra elettori e eletti e non per danneggiare o favore qualcuno, ma per avere un risultato trasparente, che rispecchia la volontà popolare”.
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