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Crisi/ “Assassini”, Paesi Baschi in protesta dopo suicidio Amaya

Crisi/ “Assassini”, Paesi Baschi in protesta dopo suicidio Amaya
La donna era sotto sfratto. La scritta su molte filiali bancarie


Roma, 10 nov. (TMNews)
– Questa mattina, molte succursali di istituti bancari nei Paesi Baschi hanno trovato sulle loro porte o sugli sportelli bancomat la scritta “assassini”, dipinta a grandi lettere con vernice rossa. Una forma di protesta affinché “la morte di Amaya” Egana, una donna che si è suicidata ieri dopo aver ricevuto la notifica dello sfratto, “non resti impunita”.

Una portavoce della Piattaforma “Stop Desahucios Bizkaia” (stop agli sfratti nei paesi baschi), Marta Uriarte, ha rivendicato l’operazione notturna – riporta il quotidiano El Mundo – e ha invitato i cittadini a continuare uniti la lotta in memoria della donna sucida. Stop Desahucio ha chiesto di “rispettare il dolore” della famiglia Egana e ha chiesto “ai politici che venga decisa immediatamente una moratoria per sospendere gli sfratti”.

Ieri circa 8mila persone hanno manifestato per le stradae di Barakaldo allo slogan di “no alla disoccupazione, no agli sfratti, per l’assistenza sociale”. Amaia viveva con il marito e il figlio di 21 anni. La donna era molto conosciuta nella cittadina dove lavorava da 30 anni in un’impresa di trasporto; alle 9,20 di ieri mattina, all’arrivo degli ufficiali giudiziari, la donna si è gettata dal balcone della sua abitazione al quarto piano, morendo sul colpo.

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