Sarah Scazzi/ Sabrina parla da 6 ore:2 anni carcere da innocente
Smonta il movente: la gelosia per Ivano non c’entra niente
Taranto, 20 nov. (TMNews) – È in corso da circa sei ore l’interrogatorio davanti alla Corte d’Assise di Taranto di Sabrina Misseri, l’estetista di 24 anni accusata insieme alla madre Cosima Serrano del sequestro di persona e dell’omicidio della cugina Sarah Scazzi.
In un momento delicato del suo esame da parte dei pubblici ministeri, Sabrina è scoppiata in lacrime dicendo che il movente della gelosia non c’entra niente, che non era gelosa della cugina Sarah ma era solo protettiva e per questo la sgridava perché “si appiccicava troppo ad Ivano” l’amico conteso, secondo l’accusa, per la cui gelosia sarebbe avvenuto il delitto. Quando la presidente della Corte Rina Trunfio ha chiesto alla imputata se volesse sospendere l’interrogatorio, Sabrina Misseri ha risposto “mi sono fatta due anni in carcere da innocente, certo che possiamo andare avanti”.
Quanto alla testimone Stefania Deluca, che dichiarò di aver visto Sarah Scazzi visibilmente triste in casa Misseri la mattina del 26 agosto 2010, giorno del delitto, Sabrina Misseri s’è difesa dicendo che la testimone ha mentito. Sabrina ha precisato infine che, di comune accordo con la zia Concetta e lo zio Giacomo, genitori di Sarah Scazzi, decise di non consegnare il “diario segreto” di Sarah, chiuso da un lucchetto, perché certe confidenze scritte dalla cugina e riferite alla sua simpatia per Ivano Russo, avrebbero portato gli investigatori a sospettare del giovane amico. In una pausa dell’udienza, la madre di Sarah, Concetta Serrano, ha riferito ai giornalisti che tale decisione non fu presa di comune accordo ma fu Sabrina a consigliarle di non consegnare quel diario ai carabinieri.