Napolitano e il dopo Monti: No passi indietro, voto non fa paura
Presidente smorza polemiche: ‘Amici’ possono stare tranquilli
Napoli, 20 nov. (TMNews) – Un sorriso tra il discreto e il compiaciuto racconta molto del momento politico e degli umori del Colle. E’ il sorriso del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano davanti alle parole del presidente tedesco Joachim Gauck che elogia il “coraggio” e la “responsabilità, virtù rara in politica” del governo Monti nel fare le riforme. Insomma la Germania guarda “con grandissimo rispetto” all’esecutivo dei tecnici. Questo oggi, ma anche per il futuro gli “amici”, precisa Napolitano, non hanno nulla da temere perché il segno impresso da Monti è indelebile. Poi tornerà in scena la politica, che non potrà prescindere da quanto fatto finora.
A poche ore dalla precisazione del premier Mario Monti sull’affidabilità di chi verrà dopo di lui, Napolitano, dal vertice di Napoli con i presidenti tedesco e polacco, ieri ha messo la ciliegina sulla torta. Niente paura, niente rischi: la strada è segnata e qualunque partito vinca le elezioni, pur nella differenza di posizioni, non potrà prescindere da tutto questo. Implicita nel discorso del Capo dello Stato la convinzione che dopo la parentesi dei tecnici la parola debba passare ai partiti. E’ noto, poi, l’apprezzamento del Colle nei confronti del governo e del profilo da ‘civil servant’ del premier che non deve essere compromesso dal pressing di chi, da una parte e dall’altra, cerca di “tirare per la giacca” il Professore.
Poi saranno i cittadini a disegnare il futuro. Napolitano non
teme le elezioni e ai giornalisti che a Napoli, dopo il
trilaterale tutto dedicato ai temi europei, gli chiedono una
risposta ai dubbi e ai timori, anche di partner europei, sul
futuro politico dell’Italia al termine dell’esperienza Monti
risponde con una sequela di domande retoriche: “Vogliamo dunque
non votare? Per essere tranquilli vogliamo scrivere il risultato
a tavolino?”. Ovviamente no. E’ una considerazione perfino
“banale”, ragiona il presidente, la constatazione che quando ci
sono “elezioni libere non si può prevedere il risultato” e “un
certo grado di rischio” c’è sempre. Insomma, è la democrazia.