Fiat/ Azienda offre aumento salariale di 40euro per il 2013
Ma legato a effettiva prestazione
Torino, 11 gen. (TMNews) – Un accordo ponte, di un anno, per il 2013, con un’offerta di un aumento salariale di 40 euro lordi mensili, legati alla presenza effettiva in azienda. E’ la proposta avanzata da Fiat ai sindacati oggi a Torino nel corso dell’incontro all’Unione Industriale nell’ambito della trattativa per rinnovo del contratto aziendale, che riguarda 86 mila dipendenti.
Nessuno dei sindacati metalmeccanici si e’ detto contro l’offerta, a priori. Ma e’ un fatto che la firma dell’accordo, che nei giorni scorsi era stata data ormai per fatta dalla Fismic, non e’ arrivata. “E’ una partenza, vediamo” ha detto apparendo possibilista Ferdinando Uliano della Fim, al termine dell’incontro. Anche se con una precisazione: “Per quanto ci riguarda non siamo contrari a una discussione anno per anno, ma riteniamo che il tema (dell’aumento salariale, ndr) non puo’ essere limitato al collegare l’incremento dei minimi alla questione della presenza, perche’ bisogna tenere presente elementi di criticita’ come la cig negli stabilimenti”.
Ma proprio sul fronte della cassa integrazione, il Lingotto ha reso noto ai sindacati che in Italia nella sola Fiat Spa sono state totalizzate 32 milioni di ore di cassa integrazione nel 2012.
Qualche perplessita’ e stata sollevata anche dall’Ugl, al termine dell’incontro, Antonio D’Anolfo ritiene troppo bassa la cifra di 40 euro. “Siamo disponibili a ragionare sull`accordo ponte per il 2013 proposto da Fiat perché siamo coscienti del fatto che il settore auto sta attraversando un momento difficile, ma riteniamo che un aumento di 40 euro lordi mensili sia troppo basso e che non possa essere legato soltanto alla presenza” ha detto D’Anolfo.
Secondo Roberto Di Maulo della Fismic “non c’e’ alternativa a questa strada”. Ma il leader della Fismic ha anche auspicato che si arrivi almeno a 50 euro, sollecitando poi il mantenimento “della struttura triennale del contratto”. Di Maulo ha poi sollevato il problema di una quota di produttivita’, pari a 103 euro, in scadenza a dicembre 2012 e che in mancanza di un nuovo accordo rischia di essere cancellata. Una ragione in piu’ per stringere i tempi della trattativa, pena “la beffa – ha osservato Di Maulo – che non solo non abbiamo raggiunto un accordo sugli aumenti, ma abbiamo ottenuto come unico risultato concreto la definizione di una perdita”.
In sostanza pero’ le perplessita’ sindacali riguardano piu’ il fatto che l’aumento proposto da Fiat, al di la’ della cifra in se’, riguardi solo chi lavora e non la paga base di tutti dipendenti. Un aumento quindi che si configurerebbe piu’ come un premio di produzione. Del resto prima di sedersi al tavolo delle trattative sia Eros Panicali della Uilm nazionale sia Ferdinando Uliano della Fim avevano detto di puntare a ottenere incrementi in linea con quelli raggiunti le scorse settimane nel contratto nazionale di Federmeccanica, cioe’ 130 euro medi, di cui 35 nel 2013. L’offerta di Fiat ne contempla 5 in piu’, pero’ “collegate alle ore di effettiva prestazione”per usare le parole di Uliano.
I sindacati che puntavano a chiudere l’accordo alla fine del 2012, ora auspicano si arrivi alla firma entro fine gennaio. Ma per ora l’unica certezza e’ che la trattativa riprendera’ mercoledi’ 16 e giovedi’ 17 gennaio, sempre a Torino.