Elezioni/Grasso: Fuori luogo Ingroia, a Falcone toccò di tutto
Candidato Pd: Riferimento errato, Giovanni non entrò in politica
Roma, 31 gen. (TMNews) – “Falcone, nella sua vita professionale, subì di tutto, cose enormi, di fronte alle quali impallidiscono i riferimenti di Ingroia”, “nella migliore delle ipotesi lo accusarono di fuggire da Palermo, dimenticando o fingendo di dimenticare che era stato fermato nell’inchiesta su Gladio e in quella mafia e appalti”. Lo afferma in un’intervista a `Repubblica’ l’ex procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, capolista del Pd al Senato nel Lazio. Grasso interviene nella polemica tra l’ex pm e leader di Rivoluzione civile e il pm Ilda Boccassini e spiega che “la questione non è il paragonarsi a Falcone che è fuori luogo per chiunque, quanto piuttosto il riferimento errato”.
“Falcone – spiega infatti – non andò mai in politica, non ci entrò mai. Ci si avvicinò in un ruolo tecnico e solo perchè gli era stato impedito di continuare le indagini” e per questa sua scelta di collaborare, da tecnico, con il ministero della Giustizia subì attacchi “dai magistrati e dai politici”. Quando lanciò il progetto per la Direzione nazionale antimafia, ricorda Grasso, “magistrati del calibro di Caselli e dello stesso Borsellino firmarono una lettera contro. E fu necessario un decreto legge e poi il voto di fiducia per far passare l’idea della Direzione nazionale antimafia”.
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