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Chiesa/ Bagnasco: Bisogna recuperare la cultura del limite
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Chiesa/ Bagnasco: Bisogna recuperare la cultura del limite

Chiesa/ Bagnasco: Bisogna recuperare la cultura del limite
“Che ci costringe a misurarci con la nostra non autosufficienza”


Genova, 2 feb. (TMNews)
– Nella cultura di oggi prevale “il rifiuto del limite, del fatto che siamo creature limitate e dipendiamo gli uni dagli altri. Al contrario, dovrebbe esserci l’elogio del limite, perché il limite, fisico affettivo intellettuale, ci spinge ad uscire da noi stessi, ci costringe ad ascoltarci, a misurarci con la nostra non autosufficienza e ad imparare ad entrare in comunicazione con altri, non come il nostro specchio ma come il terminale di relazioni vere e virtuose, ci spinge a chiedere umilmente aiuto e dare generosamente aiuto”. Lo ha affermato il presidente della Cei e arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco, durante l’omelia pronunciata questa sera nella cattedrale del capoluogo ligure in occasione della 17esima giornata della vita consacrata.

Secondo il presidente della Cei, “in una cultura in cui i legami come la consacrazione, il sacerdozio e la famiglia sono sentiti come la negazione della libertà individuale, dello slancio vitale, della spontaneità, la fedeltà, il ‘per sempre’ è guardato come prospettiva opprimente e impossibile. Oggi – ha proseguito Bagnasco – tutto sembra essere vissuto a tempo, per vedere se ci si sente soddisfatti, realizzati” ma “gli uomini hanno bisogno della radicalità” della fede, “di questo amore che è gioia e tormento quotidiano. Hanno bisogno – ha concluso l’arcivescovo di Genova – di vedere che è possibile perchè nel fondo del loro cuore, distorto da culture interessate, sentono che questa è la patria dell’eternità, della gioia vera”.

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