Fiat/ Marchionne: Senza gli Agnelli azienda oggi non ci sarebbe
Con Elkann mai un momento di divergenza, scelte condivise
Torino, 4 feb. (TMNews) – “Sono nove anni che lavoro con John Elkann, non c’e mai stato un momento di divergenza di opinioni tra noi. Le scelte sono state condivise e appoggiate in maniera assolutamente chiara da parte della famiglia Agnelli”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, nel corso dell’intervista condotta da Ezio Mauro, ieri al teatro Carignano di Torino, nell’ambito della due giorni ‘La Repubblica delle idee’.
“Senza di loro oggi la Fiat non ci sarebbe” ha ribadito Marchionne, che si è detto grato alla famiglia Agnelli. “Senza il loro impegno riaffermato nel 2005, con rischi che non erano da poco, con l’equity swap” la Fiat non avrebbe avuto un futuro, ha detto Marchionne, proprio a pochi giorni dall’inizio del processo d’appello Ifil-Exor, sull’operazione di equity swap che portò l’allora Ifil, oggi ribattezzata Exor, a mantenere la maggioranza di Fiat, allo scadere del prestito convertendo con le banche che si erano impegnate nel salvataggio del Lingotto. “E questi sono impegni da non sottovalutare” ha osservato il manager.
Quando Ezio Mauro fa notare a Marchionne di essere stato l’uomo
che ha liberato gli Agnelli da un vincolo con la citta, l’a.d.
ha replicato: “Non posso rispondere per loro, ma per quello che
ne so io, la famiglia non ha venduto un’azione Fiat da quando ci
sono io”. “Io non so se un americano nella nostra posizione
avrebbe fatto per l’America ciò che noi abbiamo fatto per
l’Italia” ha concluso Marchionne, ricordando che la famiglia
Agnelli negli ultimi 20 anni non si è sotratta ad aumenti di
capitale “per ripianare le perdite”.