Mps/ Verdini: Mai nessun accordo tra noi e sinistra
‘Espresso’ conferma Pd sempre scelto ad personam interlocutori
Roma, 21 feb. (TMNews) – “Leggo un`anticipazione dell`Espresso che lungi dal mettermi in difficoltà conferma quanto sostengo, inascoltato, da troppo tempo. Mai alcun accordo è intercorso fra Forza Italia (o il Pdl) e il Pd, o uno dei tanti nomi che ha avuto, nella gestione dell`Mps”. Lo dichiara in una notail coordinatore nazionale del Pdl, Denis Verdini.
“La lettera – aggiunge – conferma semmai un`altra mia tesi e cioè che a Siena accade che la forza politica egemone, il Pd, abbia sempre preteso di scegliersi `ad personam` i propri interlocutori nell`opposizione. Non solo. Tale e tanto era il mio potere nella decisione della strategia di Forza Italia (e poi del Pdl) all`interno della Fondazione che, malgrado rivendicassimo fin dal 2004 (come da lettera pubblicata) una persona diversa da Fabrizio Felici, in quanto non rappresentativo del nostro partito, questi è rimasto saldamente al suo posto nella Fondazione stessa fino al 2009. Ma immagino che l`Espresso ometta di precisare questo decisivo elemento”.
“Peraltro – osserva Verdini – il ‘sensazionale’ scoop giornalistico, con la pubblicazione dell`ennesima ‘lettera-rivelazione’, fa riferimento a normali incontri pubblici di partito (alla faccia della segretezza!) che ho dovuto convocare all`epoca proprio per le proteste del partito locale rispetto al ruolo di Felici. A questo punto sarebbe curioso domandarsi se e quali nominativi in quegli anni Felici abbia contribuito a far indicare in società partecipate da Fondazione o banca o magari in quali altre società lo stesso Felici ha avuto ruoli e fino a quando. Sarebbe bastato che l`Espresso indagasse un po` di più per rendersi conto che proprio il comportamento di Felici ha fatto vivere al partito senese una grave confusione, in quanto il soggetto in questione rispondeva a logiche estranee anni luce alla linea del Pdl. E` inoltre singolare – conclude – come anche l`Espresso, invece di ricercare responsabilità politiche in chi davvero gestiva, con centinaia di nomine, il Monte dei Paschi di Siena, vada a caccia di inesistenti colpe in chi ha sempre denunciato lo strapotere della sinistra in questa vicenda”.