Scelta Civica si divide su Dellai, Monti spera ancora in Colle
ItaliaFutura esclusa da capigruppo, “premier pensa a sua partita”
Roma, 20 mar. (TMNews) – Mario Monti festeggia i suoi 70 anni lontano da Roma, nella sua casa di Milano. E lascia Scelta Civica alla prova con il primo passaggio controverso della sua breve esistenza: perchè se l’elezione di Mario Mauro a presidente dei senatori (presente anche il premier) era arrivato all’unanimità, la nomina di Lorenzo Dellai a capogruppo della Camera segna una divisione. Non eclatante, perchè il contendente Andrea Romano alla fine ritira la sua candidatura, ma comunque restano le 15 schede su 45 senza il nome dell’ex Margherita. E proprio l’assenza di Monti viene letta come una sorta di “disimpegno” del premier dal soggetto politico guidato in campagna elettorale: per un obiettivo che il Professore ritiene ancora possibile, ovvero il Quirinale.
Alla Camera dunque viene scelto il cattolico Dellai: “E’ il profilo giusto, ha esperienza politica, ed ha il carattere del mediatore. E poi viene dal centrosinistra, mentre Mauro viene dal centrodestra: segna la nostra equidistanza”, è la spiegazione ufficiale. Ma il fastidio di ItaliaFutura è palpabile: “Sia al Senato che alla Camera c’è un cattolico, e non viene riconosciuta la nostra componente”, si sfoga un deputato della componente montezemoliana. Alla quale però viene promesso un “riequilibrio” sulle prossime partite: uffici di presidenza delle Camere, eventuali presidenze di Commissioni e, perchè no, ruoli in un auspicato governo.
Perchè l’obiettivo di Scelta Civica è ora riuscire a dare un governo al Paese, e questa sarà la linea che sarà ufficializzata domani nella riunione dedicata delle 12.30, per essere portata al Colle alle 18, quando Andrea Olivero, Mauro e Dellai saranno ricevuti dal capo dello Stato per le consultazioni: “Bisogna formare un governo, senza preclusioni sui nomi e sulla composizione della maggioranza – spiega una fonte centrista – ma solo con i nostri paletti sui contenuti. Ovvero riforme e rispetto degli accordi presi con l’Europa”. Dunque ancora aperture alla Lega, nonostante la ‘doccia fredda’ delle delegazioni congiunte Pdl-Carroccio al Quirinale: “Ma i leghisti si sa come sono…”. E attraverso la formazione di un governo, si perseguirà l’altro obiettivo, forse anche più ambizioso: “Ricostruire il nuovo centrodestra senza Berlusconi”. Ed evitare il voto anticipato non è un dettaglio: “Se riusciamo a far durare la legislatura – spiega un’altra fonte – potrebbero arrivare a sentenza definitiva i processi contro Berlusconi…”.
Un progetto che rischia di doversi compiere senza un ruolo “politico” di Monti, ma magari con il Professore sul colle più alto di Roma: “E’ una partita ancora possibile”, spiega una fonte. Che elenca i fattori a sostegno di Monti: “Nonostante le frizioni di venerdì sulla presidenza del Senato, gode ancora della fiducia, e anche della riconoscenza, di Giorgio Napolitano. Ha il sostegno di molti ambienti internazionali. E’ un moderato con il profilo giusto, mentre il Pdl non ha più nomi spendibili”. E poi c’è il rapporto con il Pd: “La decisione di votare scheda bianca al Senato al ballottaggio tra Grasso e Schifani è stata presa in pieno accordo coi Democratici”, spiega un senatore montiano. E poi “parte del Pd gli riconosce di averci messo la faccia nel novembre del 2011”. La stessa parte, quella cattolica e moderata, che “magari non vorrebbe un altro Presidente di cultura comunista”. Insomma, è la convinzione, “qualche chance c’è, soprattutto se si formerà un governo, e se i franchi tiratori del PD impallineranno il primo nome”.