Usa/ Immobiliare in ripresa, la prova nei conti di Fannie Mae
Gli utili annuali record del gigante dei mutui fanno ben sperare

New York, 3 apr. (TMNews) – Prezzi delle case e costruzioni in rialzo, pignoramenti e mutui in sofferenza in ribasso. E’ questa la fotografia del comparto immobiliare residenziale americano, confermata ieri dai conti record di Fannie Mae, il colosso dei mutui salvato sull’orlo del collasso nel 2008 e tornato all’utile nel 2012 per la prima volta dal 2006.

Con la sorella minore Freddie Mac – anch’essa oggetto di un salvataggio da parte dei contribuenti americani che per le due società è costato complessivamente 188 miliardi di dollari – Fannie Mae ha approfittato della costante ripresa del mercato del real estate. A livello nazionale i prezzi delle case sono cresciuti di quasi il 9% dai minimi del marzo 2012. E’ sceso ai livelli più bassi del settembre 2007 – prima dello scoppio della crisi – il numero di abitazioni diventate proprietà delle banche alla luce dell’incapacità dei rispettivi proprietari di far fronte alle rate del mutuo. Non solo: nel portafoglio di Fannie Mae, la porzione di prestiti insolventi da almeno 90 giorni è scesa al 3,3% a fine 2012 contro il 5,5% di inizio 2010.

Soltanto a Manhattan, New York, la quantità di abitazioni sul mercato è vicina a minimi record spingendo i prezzi all’insù. Il numero di appartamenti in vendita è sceso del 34,4% a 4.960 unità nei primi tre mesi dell’anno. Si tratta, secondo l’agenzia immobiliare Douglas Elliman, del maggiore calo su base annuale da 12 anni. Allo stesso tempo il numero di vendite è cresciuto del 6,3% a 2.457 unità con prezzi saliti in media del 5,9% a 820.555 dollari. Se si escludono il secondo e terzo trimestre del 2010 – quando i prezzi furono sostenuti da incentivi fiscali per gli acquirenti – quel +5,9% rappresenta il maggiore incremento annuale dal collasso di Lehman Brothers nel settembre del 2008.

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