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Governo/ Berlusconi: esecutivo forte o voto a giugno
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Governo/ Berlusconi: esecutivo forte o voto a giugno

Governo/ Berlusconi: esecutivo forte o voto a giugno
“E io sarò candidato premier”. Con Prodi presidente? Emigrare


Roma, 13 apr. (TMNews)
– “O c’è subito un governo forte e stabile per l’Italia oppure è meglio ridare la parola agli italiani votando a giugno”. Lo ha detto Silvio Berlusconi a un’iniziativa del Pdl a Bari specificando che, nel caso di un nuovo ricorso alle urne, sarà lui stesso in corsa: “Io sarò il candidato presidente del Consiglio, è una responsabilità grave e direi anche dolorosa alla quale sento di non potermi sottrarre”.

La richiesta al segretario del Pd è esplicita: “A Bersani voglio dire una volta per tutte: capiamoci. O accettate di dialogare con noi, di scegliere con noi il capo dello Stato e di formare con noi il nuovo governo – ha spiegato Berlusconi – o per l’interesse del Paese e per la gravità della situazione si deve tornare subito al voto a giugno senza perdite di tempo che ci porterebbero all’autunno o addirittura alla primavera del 2014. Le imprese e le famiglie non possono aspettare”.

“In una situazione così grave – ha concluso Berlusconi – ci hanno fatto perdere quasi 50 giorni”.”Non possiamo tradire questi dieci milioni di italiani, non possiamo e non li tradiremo mai. Se ci sarà un’intesa rispettosa di tutti che dia respiro a famiglie e imprese, che spazzi via l’oppressione fiscale, l’oppressione burocratica e giudiziaria allora noi ci saremo nel superiore interesse del Paese”. Lo ha detto Silvio Berlusconi da Bari dove è in corso una manifestazione. “Se qualcuno spera di poterci ingannare, di poterci coinvolgere in un governicchio, questo qualcuno si sbaglia di grosso.”, ha ribadito Berlusconi.

Poi l’attacco all’unico politico che lo ha sconfitto in due elezioni. “Impazzireste di gioia se il nostro futuro dello Stato fosse… fosse… fosse… Romano Prodi”.
Silvio Berlusconi arringa in questo modo la folla a Bari e di fronte al ‘buu’ scherza: “Peccato, era il mio candidato preferito”. Poi la stoccata: “Con Prodi presidente ci toccherebbe andare all’estero”.

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