Scuola/ Cav. Lavoro: Sfida della qualità con diverso uso risorse
Rocca (Assolombarda) decentrare su modello Germania, Finlandia
Venezia, 11 mag. (TMNews) – La scuola italiana non ha bisogno di più soldi, ma di maggiore qualita’ e di una diversa allocazione delle risorse: tutte le indagini internazionali indicano che noi spendiamo per l’istruzione quanto e più degli altri Paesi industrializzati, ma i risultati di questa spesa sono in molti casi inferiori: abbiamo più’ abbandoni scolastici e una qualita’ dell’apprendimento inferiore. Per questo bisogna aumentare l’autonomia delle scuole, integrare meglio le competenze di Stato, Regioni e Comuni secondo il principio di sussidiarieta’, estendere l’utilizzo degli edifici scolastici, che devono essere ripensati anche per educare all’uso dei mezzi informatici, estendere i sistemi di valutazione. Sono queste le conclusioni del convegno “Una scuola più europea per la competitivita’ e una cittadinanza attiva” organizzato dalla Federazione nazionale dei Cavalieri del lavoro in collaborazione con il Gruppo Triveneto, presieduto da Alessandro Favaretto Rubelli.
“E’ giusto che i Cavalieri, che sono una delle più alte espressioni del ceto dirigente nazionale analizzino e avanzino proposte per migliorare il sistema educativo i cui ritardi sono una delle ragioni del declino temporaneo del nostro Paese” ha detto il presidente di Confindustria, Cavaliere del lavoro Giorgio Squinzi, che ha concluso i lavori. Nell’intervento di apertura il Presidente dei Cavalieri, Benito Benedini ha sottolineato che occorre ” introdurre nella formazione la stessa componente dinamica che caratterizza i processi economici e sociali per avvicinare la velocita’ di risposta del sistema educativo alla velocita’ di evoluzione dell’economia e del mercato del lavoro”.
Il tema dell’autonomia e del decentramento e’ stato affrontato da Gianfelice Rocca, neo presidente di Assolombarda e gia’ responsabile Education di Confindustria. “Abbiamo bisogno di risposte articolate, ispirandoci a modelli come la Germania, dove le Universita’ sono regionali, o la Finlandia dove le scuole sono addirittura comunali. Siamo forti in alcuni segmenti, come le lauree ingegneristiche, ma dobbiamo rafforzare gli istituti tecnici superiori. Per questo dobbiamo avvicinare di più la formazione ai bisogni sociali ed economici dei diversi territori. Dove questo e’ stato fatto anche per iniziativa delle imprese, come in Veneto, i risultati sono molto positivi e incoraggianti”.