Venerdì scorso, 15 dicembre, al Teatro Alfieri di Asti si è tenuto il saggio di Natale che ha visto coinvolti più di 100 ragazzi delle scuole astigiane
Le dita accarezzano le corde gentili dell’arpa, il sipario lentamente si apre, mentre un teatro Alfieri gremito si lascia stupire.
Sul palco, ci sono i bambini della primaria “Buonarroti” che intonano un canto di Natale.
Le loro voci arrivano dirette al cuore degli spettatori, con il loro caldo messaggio di auguri.
Venerdì scorso, 15 dicembre, al Teatro Alfieri di Asti si è tenuto il saggio di Natale che ha visto coinvolti più di 100 ragazzi delle scuole astigiane.
Di fronte a una platea vasta ed entusiasta, si sono esibiti gli alunni delle scuole Martiri – Brofferio che, durante i corsi pomeridiani ad adesione libera, hanno frequentato i laboratori di teatro, di canto e di danza.
Inoltre, in scena, i piccoli ballerini della Buonarroti e i cantanti del liceo classico.
La storia portata in scena era “Canto di Natale”, rivisitazione e adattamento a cura di Patrizia Camatel dell’omonimo romanzo di Dickens.
Sorprendente la motivazione e l’amore che ha mosso i ragazzi sul palcoscenico, peculiari il loro metodico impegno e la loro immensa cura ai dettagli.
Lo spettacolo – perché definirlo saggio è riduttivo – è il frutto di mesi di lavoro, di giorni e giorni passati a studiare passi, parti e canti.
Le prove sono un misto di timori malcelati, soddisfazioni insperate, gioie improvvise, sguardi, abbracci, risate, ma alla sera sul palco è il rigore a far da padrone. In scena, gli alunni non si scompongono, nonostante l’emozione che li attanaglia: si susseguono le vicende recitate, ai balli, perfettamente calzanti alla pièce, alle corali, che fungono da intermezzo all’opera.
Fondamentali a questo proposito Rita Pujia per le coreografie e Nuccia Scoglia e Cecilia Castelletti per le canzoni.
Tuttavia, i piccoli performer non si limitano a dare tutto il loro impegno per il loro pezzo: vogliono trasmettere un messaggio solidale.
Infatti, la serata era a favore del Progetto Sarah, associazione onlus-no profit, nata da un lutto che ha colpito la famiglia dell’astigiana Sarah Bergoglio, mancata a soli 12 anni nel 2007, che opera in Madagascar per costruire una scuola, un dispensario medico e aiutare a distanza quante più famiglie possibile. Così anche le parole del protagonista, Scrooge, si adattano alla nobile causa della serata, al punto che, nel momento dalla sua metamorfosi, decide di andare dalle dame di carità per fare una grande donazione per il Progetto.
Un grande lavoro di cesellatura, da parte di tutti gli artisti, affinché tutto sia perfetto e sappia arrivare all’anima degli spettatori, che ridono, applaudono e si commuovono, con aria sognante.
Irene Conte, 17 anni